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Rotor arriva in Usa in Russia e in Cina

23 ottobre 2020
Un altro, importante tassello nella lotta agli infortuni sul lavoro, più precisamente ai rischi di folgorazione.

Il salvavita progettato e realizzato dalla Palazzoli di Brescia, disponibile da qualche anno sui mercati europei, allarga il suo raggio d’azione: dopo un iter burocratico piuttosto lungo, ora è realtà anche il brevetto negli Stati Uniti, in Russia e in Cina. Si chiama Rotor ed è stato ideato dagli ingegneri Marco Ronchi e Gianluigi Petrogalli, il primo direttore tecnico della Palazzoli, l’altro progettista della Polibrixia. Se il salvavita nelle abitazioni private è ormai una realtà diffusa, mancava uno strumento per garantire la sicurezza alle prese volanti, come nel cantieri edili o in manifestazioni sportive e di spettacolo, per impedire il contatto con gli alveoli in tensione.
Sul tema della sicurezza, la stessa magistratura è molto severa. Ci sono sentenze che affermano che essere a norma non è sufficiente per discolpare un responsabile, ma è necessario che dimostri di avere utilizzato le soluzioni migliori disponibili sul mercato. Quindi, in linea teorica, la presenza del Rotor renderebbe inutilizzabile qualunque altra presa volante.

“Volendo celiare un po’ – commenta Luigi Moretti, ingegnere, cavaliere del lavoro e presidente della Palazzoli - potrei dire che siamo riusciti a mettere d’accordo Stati Uniti Russia e Cina, anche se la contemporaneità del brevetto è casuale. Sono orgoglioso però perché lo ritengo un riconoscimento che premia alla nostra capacità inventiva nella continua ricerca del miglioramento. Mi pare di poter dire che la nostra società detiene complessivamente una cinquantina di brevetti. Ma penso sia anche un giudizio complessivo sul sistema Italia”.

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