Schneider Electric sta vivendo una trasformazione a 360 gradi, che offre nuove opportunità per la continuità operativa e per offrire una migliore esperienza ai clienti: un cambiamento che si riflette anche nella nuova organizzazione aziendale strategica, al cui interno la divisione IT oggi si chiama “Secure Power”. L’appuntamento è stato anche l’occasione per incontrare Carlos Loscalzo, che di recente ha assunto il ruolo di Vice Presidente della divisione Secure Power, e Maurizio Semeraro, Business Development Manager.L’evento è poi proseguito con una visita esclusiva che dall’Innovation Hub, luogo in cui si possono sperimentare tutte le potenzialità di EcoStruxure nei diversi settori, ha condotto all’impianto produttivo sito sempre a Stezzano. Qui sono state applicate tutte le tecnologie Schneider Electric di smart manufacturing, con il supporto delle piattaforme connesse in cloud per monitorare l’infrastruttura IT, adottare soluzioni di realtà aumentata e di power monitoring innovativo. La visione strategica Due sono le macrotendenze che stanno caratterizzando il mercato in tutti gli ambiti: l’urbanizzazione e l’industrializzazione. Con l’aumento delle persone che vivono in città, cresce la domanda di servizi, con un conseguente consumo maggiore di energia. L’industrializzazione, invece, ci sta portando verso una realtà sempre più smart, collaborativa e flessibile. Tutto questo ha un impatto a livello di digitalizzazione, di consumo energetico e di gestione dell’energia Il futuro sarà, quindi, sempre più elettrico: si stima che nel 2040 il consumo di elettricità sarà raddoppiato rispetto al volume attuale, ed è fondamentale essere pronti per la gestione di simili quantità di energia. Inoltre, il 70% delle risorse energetiche sarà di origine rinnovabile, grazie all’eolico, al fotovoltaico e ad altre tecnologie. I dispositivi connessi alla rete aumenteranno di 10 volte. Entro il 2020, circa 40-50 miliardi di dispositivi saranno collegati alla rete: non solo smartphone e computer, ma anche a livello residenziale, di infrastrutture, data center e industriale, con macchine, sensori e altri dispositivi intelligenti. “Schneider ha una chiara visione strategica e si posiziona tra la fase di produzione dell’energia e quella di utilizzo. Il nostro obiettivo è quello di rendere l’energia più connessa. Infatti, oggi tutti i componenti che fanno parte del nostro portfolio sono collegabili alla rete”, spiega Carlos Loscalzo. Un altro punto importante per il futuro dell’energia elettrica è la sostenibilità. Schneider, infatti, propone già soluzioni pensate per una società più pulita perché l’azienda è consapevole del fatto che l’alto consumo di energia elettrica richiede necessariamente lo sviluppo di sistemi di gestione efficienti e sostenibili. Con il motto “Specialista globale nella gestione dell’energia e nell’automazione”, Schneider Electric investe annualmente il 5% del proprio fatturato in R&D per lo sviluppo di nuove soluzioni per rendere l’energia più connessa, sicura e affidabile. Nel 2018, l’azienda ha registrato un fatturato di 26 miliardi di euro, di cui il 30% nell’industria manifatturiera e il 14% nel mondo dei data center. “Il presente è già digitale, come dimostra la diffusione di Internet of Things, Big Data e Intelligenza Artificiale”, continua Loscalzo. “Perciò, il futuro sarà elettrico: più il mondo è digitalizzato, maggiore bisogno avremo di data center, con un consumo sempre più elevato di energia”. La nuova piattaforma EcoStruxure È in quest’ottica che Schneider Electric ha introdotto EcoStruxure IT, l’evoluzione Datacenter Management as a Service (DMaaS). In un mondo sempre connesso, è fondamentale proteggere i dati e le informazioni critiche mantenendo l’infrastruttura del data center sempre al passo con le nuove complessità introdotte dall’IoT e dai nuovi ambienti IT che si estendono dall’on-premise al cloud fino all’edge. Con la nuova generazione di EcoStruxure IT, è possibile: aggregare e analizzare le grandi quantità di dati ottenute dai device connessi dell’infrastruttura data center dei clienti tramite una connessione protetta e crittografata; applicare algoritmi su grandi set di dati – raccolti anche da diversi data center che operano nelle più diverse condizioni ambientali – per prevedere rischi quali guasti e superamento delle soglie di raffreddamento, moltiplicando la capacità di intelligence nel tempo grazie alla progressiva crescita del set di dati a disposizione.