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Impianti a norma

16 dicembre 2011
Un buon impianto elettrico utilizzatore dovrebbe essere suddiviso in più circuiti e prevedere un adeguato numero di prese a spina e punti di comando. Questo principio è enunciato, in termini generali, dalla norma impianti (art. 314 della norma CEI 64-8). La guida applicativa CEI 64-53 “Edilizia ad uso residenziale e terziario”, già nel 2007 suggeriva una suddivisione degli impianti utilizzatori in tre diverse categorie prestazionali (economico, comfort e lusso) indicando per ciascuna categoria un numero minimo di circuiti in cui suddividere l’impianto, di prese a spina fisse e di punti luce.
La nuova Variante V3 alla norma CEI 64-8 compie un ulteriore passo avanti in questa direzione: l’allegato A – normativo fissa tre diversi livelli prestazionali e di fruibilità dell’impianto elettrico utilizzatore: Livello 1: livello minimo previsto dalla Norma Livello 2: per unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti, tenuto anche conto delle altre dotazioni impiantistiche presenti Livello 3: per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (domotica). Ciascun livello è caratterizzato da un numero minimo di circuiti e di componenti. Indipendentemente dal livello scelto, la protezione differenziale deve essere, in ogni caso, suddivisa su almeno due interruttori. Il numero di circuiti e componenti è funzione, oltre che del livello considerato, della superficie dell’ambiente considerato. Ad esempio, l’impianto utilizzatore di livello 1 in un appartamento di medie dimensioni (100 m2) deve essere suddiviso in almeno quattro circuiti, escludendo dal conteggio eventuali circuiti destinati all’alimentazione di singoli apparecchi (ad es. scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori) e anche circuiti di box, cantina e soffitte. Nel soggiorno dell’appartamento di cui sopra, supponendo che abbia superficie di 20 m2, devono essere installate almeno cinque prese fisse di corrente, due punti luce, una presa TV e una presa telefonica. Se invece nello stesso appartamento si intende realizzare un impianto del livello massimo (livello 3) le prese di corrente e i punti luce sono rispettivamente dieci e quattro; il numero minimo di circuiti, cinque. In ogni caso, in ciascun locale dove sia prevista una presa TV, accanto a questa deve essere prevista la predisposizione di ulteriori sei prese di energia. Il livello 3 è caratterizzato dalla presenza della domotica, cioè da un insieme dei dispositivi (e delle loro connessioni) che permettono di realizzare le più svariate funzioni di automazione. Il livello 3 deve gestire almeno 4 delle seguenti funzioni: • anti intrusione • controllo carichi • gestione comando luci • gestione temperatura (se non è prevista una gestione separata) • gestione scenari (tapparelle, ecc.) • controllo remoto • sistema diffusione sonora • rilevazione incendio (UNI 9795), se non è prevista gestione separata • sistema antiallagamento e/o rilevazione gas. Per realizzare un impianto domotico può essere utile far riferimento a due Guide del CEI: la Guida CEI 205-14 e la Guida CEI 205-18. La Guida 205-14 definisce infatti le regole per la progettazione, installazione e collaudo degli impianti domotici e le informazioni ed i documenti che i progettisti, installatori e committenti dovrebbero scambiarsi per ottenere le funzionalità desiderate. La Guida 205-18 si propone invece come ausilio alla stima del risparmio energetico conseguibile attraverso l’impiego dei sistemi di automazione per il controllo e/o la gestione degli impianti tecnici sia negli edifici residenziali (comprendenti, ad esempio, unità immobiliari isolate o inserite in complessi multi-unità), sia agli edifici non–residenziali (comprendenti, ad esempio, uffici, sale di lettura, scuole, ospedali, ristoranti, alberghi, magazzini). Il documento analizza in dettaglio una serie di funzioni di automazione che possono contribuire alla riduzione del fabbisogno energetico di un edificio, in particolare: • riprende la classificazione delle funzioni di automazione degli impianti tecnici degli edifici in base alla loro influenza sulla riduzione dei consumi energetici, definita dalla Norma Europea EN 15232; • specifica i requisiti minimi di ciascuna di queste funzioni di controllo automatico e di gestione degli impianti tecnici degli edifici, illustrandone la logica di funzionamento e lo schema funzionale; • illustra i metodi per stimare la riduzione del fabbisogno di energia dell’edificio derivante dall’adozione di funzioni di automazione, definiti dalla Norma EN 15232. Entrambe le pubblicazioni sono estremamente importanti per tutti gli operatori del settore, in particolar modo la Guida CEI 205-18 si rivolge ai costruttori degli apparecchi, ai progettisti, agli installatori, agli enti pubblici o ispettori preposti alla diagnosi energetica dei sistemi di automazione degli impianti ed in modo particolare ai progettisti della parte elettrico-elettronica di automazione degli impianti tecnici di edificio.