Lo scenario nel mercato delle costruzioni, con i segnali di forte ripresa degli investimenti da un lato, la complessità e i rischi che caratterizzano la ripresa dall’altro, richiede una visione costantemente aggiornata di quello che sta succedendo. I dati dei primi mesi del 2021 descrivono una crescita in grado di recuperare la caduta del 2020 ma, soprattutto, una significativa crescita rispetto al 2019, anno che fu già positivo. Sul piatto però non vi sono solo segnali confortanti per i prossimi tre-cinque anni, il rapporto tra domanda e offerta appare infatti squilibrato. La crescita è alimentata dagli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione e dalla ripresa del mercato delle opere pubbliche. La ripresa del mercato mondiale e l’andamento dei corsi delle materie prime, la velocità della crescita e le dimensioni della domanda interna delle costruzioni in rapporto alla capacità produttiva della filiera, stanno determinando, al livello settoriale, una importante fase inflativa. Le criticità legate ad altri settori dell’economia, alla disoccupazione e alle tensioni sociali, oltre alle varianti del virus, determinano tuttavia un contesto di forte incertezza. Cosa farà la domanda, divisa tra euforia e depressione nei prossimi anni? Il settore pubblico saprà allocare con qualità, efficienza e tempi giusti le ingenti risorse a disposizione per gli investimenti e per l’economia? L’offerta delle costruzioni ha la capacità di rispondere alla domanda in modo equilibrato, trovando la manodopera e i prodotti necessari? Avrà la capacità tecnica di cogliere l’occasione della crescita per innovare e lasciare un settore, finita la fase espansiva, su un altopiano stabile e pronto a competere, e non sul picco di una nuova discesa? La fine dell’economia forzata, l’accentuarsi dei rischi della stagione del debito, insieme ai grandi cambiamenti in atto, determineranno una situazione che può essere affrontata solo se il rilancio sarà vero. Appunto, se sapremo veramente investire produttivamente. L’innovazione, da questo punto di vista, resta l’unica grande strategia da seguire: come si scriveva in un recente studio inglese, le costruzioni nonostante lo scenario positivo sono di fronte ad una grande sfida: “modernize or die”. L’appuntamento con i Rapporti del CRESME è un’occasione di incontro di lavoro approfondito sul mercato e sulla filiera delle costruzioni, su quello che sta succedendo ma, soprattutto, su quello che succederà.