Prosegue anche nel 2021 l’indagine sull’impatto della pandemia sulle imprese del settore illuminazione, condotta da ASSIL – Associazione Nazionale Produttori Illuminazione federata ANIE Confindustria, che conferma le previsioni positive indicate nella survey di chiusura dello scorso anno.
Secondo le indicazioni fornite dalle imprese che hanno partecipato all’indagine, è confermata la ripresa della capacità produttiva che il 76,7% delle imprese indica oltre il 90% rispetto al primo bimestre 2020, in aumento del 5,3% rispetto al 71,4% della survey precedente.
In costante miglioramento anche l’andamento di ordini e fatturato. Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo rispettivamente il 37,5%, il 62,5% e l’81,3% delle imprese segnalano un andamento positivo degli ordini rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente. I dati migliorano anche se confrontati rispetto al 31,5% e al 31,4% delle imprese che ha segnalato un andamento positivo nei mesi di novembre e dicembre 2020. Previsioni positive per il II trimestre dell’anno per il 75,1% delle imprese. Anche le indicazioni relative al fatturato mostrano segnali di ripresa, Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo rispettivamente il 43,8%, il 53,2% e l’68,8% delle imprese segnalano un andamento positivo del fatturato rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente. I dati migliorano anche se confrontati rispetto al 28,5% e al 25,7%% delle imprese che ha segnalato un andamento positivo nei mesi di novembre e dicembre 2020. Previsioni positive per il II trimestre dell’anno per l’81,2% delle imprese.
Nei primi due mesi dell’anno nessuna delle imprese è rimasta chiusa e sono migliorati gli indici di occupazione nelle aziende, con il 59,4% delle imprese che indica la totalità del personale attivo contro il 48,6% dell’ultimo bimestre 2020.
Nel periodo gennaio/febbraio 2021 permangono diverse problematiche legate alla gestione delle attività aziendali per circa un’impresa su due. A destare particolare preoccupazione sono ancora una volta l’approvvigionamento delle materie prime, le problematiche legate ai trasporti, e il rallentamento della domanda di beni e servizi confermati rispettivamente dal 85%, 50% e 50%. Rispetto al periodo novembre/dicembre torna ad aumentare l’utilizzo della modalità di lavoro da remoto, che passa dal 71,4% al 78,1%.
Due aziende su tre indicano che la mancata partecipazione alle fiere non impatta negativamente sul fatturato, il 26% in più rispetto alle indicazioni fornite nella survey novembre /dicembre.
Oltre un’impresa associata su due prevede di poter tornare ai livelli di business precedenti alla pandemia entro 12 mesi o meno e per superare questa crisi indica come principali strategie lo sviluppo di nuovi prodotti e la rimodulazione dell’offerta per il 75% (-2,1% su survey precedente) l’implementazione della trasformazione digitale per il 71,9% (+14,8% su survey precedente), e ampliare i target di mercato per il 62,5% (-0,4% su survey precedente).
“In questi primi mesi del 2021 – afferma Aldo Bigatti, Presidente ASSIL – abbiamo assistito ad un consolidamento della ripresa già evidenziata nella seconda metà del 2020. Particolarmente incoraggianti sono le indicazioni previsionali che suggeriscono ulteriori margini di crescita nel secondo trimestre in termini di capacità produttiva e fatturato.
Tali segnali positivi indicano che in questi mesi la maggior parte delle imprese del settore hanno saputo superare le difficoltà legate alla pandemia, in particolare sviluppando nuovi modelli organizzativi e nuovi approcci al mercato. Con il dilagare dell’emergenza sanitaria – prosegue Bigatti - molte imprese sono state obbligate ad introdurre il lavoro da remoto rapidamente, testandone vantaggi e svantaggi. Anche le modalità con cui le imprese dialogano con il mercato sono mutate introducendo in particolare attività alternative agli incontri e agli eventi in presenza o alle fiere, come ad esempio video call con clienti, webinar ed eventi virtuali, attività di marketing digitale e implementazione di piattaforme e-commerce. Durante questa complicato periodo, le imprese hanno capito che esistono altri strumenti per promuovere la propria attività, sebbene l’attuale necessità di mantenere il distanziamento sociale abbia enfatizzato l’importanza che il contatto diretto ha soprattutto nei rapporti commerciali, in particolare per le imprese italiane a cui viene riconosciuta la capacità di creare empatia e consolidare rapporti strategici con clienti e stakeholders.
Permangono ancora sostanziali e preoccupanti problematiche - conclude Bigatti – che potrebbero impattare negativamente sul processo di ripresa in atto, come ad esempio le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e nel settore dei trasporti, e l’impatto della pandemia sul fatturato estero delle imprese, che rappresenta oltre la metà del fatturato totale per il 40% delle nostre imprese e che nei primi due mesi di quest’anno ha registrato una contrazione del 6,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Pertanto, è indispensabile un decisivo e urgente intervento economico da parte del governo a sostegno delle necessarie iniziative per il rilancio della presenza internazionale delle piccole e medie imprese del settore illuminazione”.