L’elettronica ha rivoluzionato prima il mercato del Lighting con il LED, poi con lo sviluppo dell’Internet of Things ha ridefinito le tecnologie al servizio del benessere della persona e della collettività. Questa è la motivazione principale dell’evoluzione di Illuminotronica, la manifestazione che pone un forte accento sull’integrazione di sistemi, dati e impianti. Con la sua trasformazione in una fiera di filiera in grado di rappresentare un’offerta diversificata e completa nei settori della domotica, della sicurezza, dell’illuminazione e dell’integrazione, la mostraconvegno spazia dall’efficienza e il risparmio energetico in casa come in città, alle tecnologie e sistemi per progettare il benessere della persona e della comunità, fino all’installazione dei sistemi integrati di luce, domotica e sicurezza.
Parola d’ordine: integrazione
Sulla spinta dell’Internet of Things, il processo di smartification ha investito tutti gli ambiti, dalla casa alla città. Da qui la necessità di una piattaforma multi tecnologica per controllare e gestire sistemi “smart”. Il motivo dell’ibridazione sta nella caduta delle barriere disciplinari tra le tecnologie: i professionisti devono oggi essere in grado di “integrare” diverse tecnologie, non possono più limitarsi a essere specializzati in alcune di esse. Il mercato stesso va oltre la frammentazione tecnologica.
Il digitale ha cambiato totalmente il modo di progettare lo spazio, muovendosi verso la ricombinazione in uno spazio ibrido del mondo fisico e di quello digitale. Per i progettisti si aprono quindi nuovi scenari, in cui l’architettura dialoga con i designer, i system integrator e i tecnici informatici, per la realizzazione di ambienti che siano prima di tutto piacevoli da vivere. L’occhio è puntato sul benessere e sul comfort della persona e sulla creazione di spazi collaborativi e di relazione.
Le parole chiave sono integrazione (di competenze, di tecnologie, di idee) e collaborazione (tra figure professionali differenti che devono essere specializzate - perché è la tecnologia stessa a richiederlo - ma allo stesso tempo devono sapere integrare altre soluzioni).
Building sempre più digitalizzati e interconnessi
Integrazione e interconnessione sono due termini forti per il futuro del settore. La digitalizzazione sarà sempre più importante, anzi imprescindibile nell’edificio, divenendo un fattore di straordinaria importanza e innovazione tecnologica, in grado di trasformare le costruzioni in “nodi intelligenti di reti intelligenti”, presupponendo anche di godere delle opportunità derivanti dall’acquisizione e gestione digitale dei dati e delle informazioni.
L’integrazione diventa il mezzo per superare le barriere fra le persone e gli spazi in cui vivono. In futuro, spazi e luoghi di lavoro saranno orientati solo a soddisfare le esigenze degli utenti. Bisogna infatti ricordare che tutto ha inizio mettendo la persona al centro di ogni progetto “Human centric”, perché la tecnologia è semplicemente un mezzo per raggiungere un obiettivo: il benessere della persona.
Gli spazi intelligenti diventeranno l'interfaccia tra gli esseri umani e lo spazio in cui vivono, collegheranno il mondo digitale a quello fisico e aumenteranno la creatività delle persone e la produttività delle aziende. Quando immaginiamo un edificio intelligente in cui hardware e software si combinano, dove il design non è complicato e in cui gli utenti interagiscono pienamente con la tecnologia come estensione di se stessi, allora iniziamo a vedere quell’immagine “utopica” che la tecnologia e l’IoT promettono.
Ecosistema che nasce dall’integrazione
“Design thinking”, “smart retail”, “smart space” sono concetti che sintetizzano in concreto il nuovo mercato dell’integrazione: segmento in forte espansione che vede nuovi player e nuove figure nate dalla fusione tra tecnologie hardware e software e dalla loro confluenza naturale nel mondo IoT.
Oggi esiste un filo conduttore che lega la tecnologia (basti pensare al ruolo strategico dei sensori) ai produttori di luce, domotica, sicurezza e multimedia, passando per il know-how e le esigenze dei professionisti (l’integratore ma anche il designer e lo specialista), che trasformano il flusso tecnologico della filiera in progetti e soluzioni concrete.
L’ecosistema dell’Internet of Things si basa su una filiera lunga, che parte dai fornitori di tecnologia, passando per i prodotti smart, fino ai professionisti che applicano, integrano, installano. Tutte queste componenti danno vita a un mercato molto complesso, frammentato e fluido, che deve essere canalizzato nella filiera dell’innovazione, perché solo facendo rete si può unire il valore aggiunto dei system integrator - i sarti 4.0 delle soluzioni IoT nei vari ambiti applicativi - con le potenzialità offerte dal “dato”, il fulcro dei nuovi modelli di business basati su connettività, software e servizi".