L’illuminazione pubblica svolge un ruolo importantissimo per la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio urbano, in quanto permette di mettere in evidenza gli elementi di strade, piazze, palazzi, luoghi storici che richiedono scelte progettuali che a loro volta necessitano di contributi trasversali e devono mediare tra esigenze estetiche e funzionali, come la sicurezza e il corretto riconoscimento dei luoghi stessi. Inoltre, si assiste a un processo di trasformazione che sta cambiando le nostre città per renderle sempre più adattive, più smart, più efficienti e più sostenibili secondo una filosofia che mette al centro l’individuo, il cittadino con i suoi bisogni, le sue esigenze e la sua relazione con l’ambiente. Processo in cui l’innovazione e le nuove tecnologie giocano un ruolo fondamentale e la luce diventa la prima infrastruttura di sviluppo e fornitura di nuovi servizi diventati ormai imprescindibili.
Sarà l’occasione dell’inaugurazione della mostra, visitabile fino al 22 dicembre nell’AEMuseum, che metterà in scena un percorso fotografico che parte dall’illuminazione celebrativa organizzata da AEM nel corso del ventennio fascista, alla ricerca del consenso tra le masse, per arrivare all’illuminazione diffusa nei quartieri popolari nel secondo Dopoguerra, con la luce diventata anche simbolo del miracolo economico, fino alla agli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, in cui i grandi fotografi contemporanei hanno documentato un nuovo piano di illuminazione che ha trasformato Milano in una vera e propria “città di luce”. Le immagini, provenienti dagli Archivi Storici di Fondazione AEM ,comprendono fotografie scattate da Antonio Paoletti, oltre a scatti dell’Ufficio fotografico AEM del secondo dopoguerra, del ricco Fondo Contemporaneo degli anni Ottanta e delle nuove iniziative del Gruppo A2A per Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023.