Il rapporto presenta una panoramica relativa all’ambito della sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19. Le indicazioni si basano sulle evidenze, a oggi disponibili, relativamente alla trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, della sopravvivenza del virus su diverse superfici e dell’efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali. Le indicazioni considerano anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo. Il documento include anche indicazioni sul trattamento del tessile da effettuarsi in loco (sia abbigliamento in prova che superfici non dure quali arredi imbottiti, tendaggi, ecc). Il rapporto precisa i termini usati nell’ambito della disinfezione chiarendo la differenza tra disinfettante, sanificante, igienizzante per l’ambiente e detergente. All’interno del documento l’Iss ha redatto un vademecum per la sanificazione dell’aria e la qualità degli ambienti interni.
Vademecum sulla sanificazione degli ambienti
Aerosol: particelle con diametro variabile tra frazioni di μm a 100 μm emesse dall’apparato respiratorio nell’atto di respirare, parlare, tossire, o starnutire e capaci di restare sospese in aria per diverso tempo e viaggiare su lunghe distanze trasportate dalle correnti (Def. Enc. Britannica).
Droplet: particelle di dimensioni maggiori dell’aerosol, emesse dall’apparato respiratorio, che seguono traiettorie balistiche e cadono a terra a distanza di pochi metri dalla sorgente di emissione (Def. Enc. Britannica).
Fomite: il termine si riferisce a oggetti inanimati, contaminati dagli agenti infettanti, che possono diffondere il virus per contatto. Fomite può anche essere chiamato “vettore passivo”. Trasmissione del SARS-CoV-2: l’esposizione a fluidi respiratori è tra le modalità attraverso cui le persone vengono infettate dal SARS-CoV-2. Le attuali evidenze scientifiche suggeriscono, inoltre, che la trasmissione attraverso le superfici contaminate non contribuisce in maniera prevalente alle nuove infezioni.
Sanificazione: il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione, ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità, la ventilazione, incluso l’illuminazione e il rumore.
Ricambio di aria: la sanificazione può essere ottenuta anche con il ricambio d’aria negli ambienti. Infatti, per i locali che devono essere sanificati, oltre alla prevista pulizia con detergenti e l’eventuale disinfezione delle superfici ad alta frequenza di contatto, è necessario il ricambio dell’aria che può essere garantito con la ventilazione naturale o mediante la ventilazione meccanica controllata degli ambienti.
Ricambio di aria e rischio di contagio: il rischio di contagio da trasmissione aerea è stimabile, per un dato scenario per qualsiasi ambiente chiuso, con un approccio che dipende dal tipo di attività dei soggetti infetti e suscettibili, dai tempi di esposizione, dalla volumetria dell’ambiente e dalla ventilazione. Tuttavia, la riduzione del rischio a valori accettabili non può essere garantita in tutti i casi dalla sola ventilazione. L’OMS suggerisce un valore indicativo di ventilazione per persona. Si precisa che ogni scenario espositivo richiede una attenta analisi con interventi su diversi parametri quali l’emissione dalla sorgente, l’affollamento, il tempo di esposizione, etc. Intervenendo significativamente sulla riduzione dell’emissione e sugli altri fattori determinanti, è possibile calcolare un ricambio di aria tecnicamente praticabile.
Generatori in situ di sostanze chimiche attive: sistemi che generano principi attivi igienizzanti//sanificanti/disinfettanti per ambienti/superfici. Quelli come l’ozono possono essere considerati sanificanti, mentre il perossido di idrogeno vaporizzato o aerosolizzato e il cloro sono autorizzati come “disinfettanti”.
Purificatori d’aria (sistemi a filtro o filtro con ionizzazione): sistemi per la filtrazione/purificazione dell’aria che possono contribuire alla sanificazione degli ambienti. I purificatori d’aria possono associare il processo di filtrazione con sistemi basati sulla tecnologia a plasma in grado di generare radicali ossidanti efficaci nel ridurre la carica microbica, compresi i virus, presenti nell’ambiente.
Misure di contenimento della diffusione del contagio: particolare attenzione deve essere posta alla trasmissione aerea del virus e di conseguenza alla gestione del miglioramento degli ambienti, evitando l’affollamento al chiuso. La sanificazione dell’aria negli ambienti indoor è parte del processo per ridurre il potenziale di trasmissione del virus, da abbinare alle altre buone pratiche tra quelle raccomandate dalle disposizioni vigenti in relazione alla situazione pandemica.