Il provvedimento, atteso ormai da cinque anni, potrebbe segnare l´avvio di un cambiamento epocale nel modello di sviluppo della produzione di energia elettrica. Se fino a oggi eravamo legati a potenti (e spesso inquinanti) centrali che alimentano le città, nel futuro si dovrebbe passare a un sistema di generazione distribuita che dà ad ogni singola utenza (ad esempio condominio o impresa) la possibilità di produrre energia in proprio (autoconsumo) magari da fonti rinnovabili, come fotovoltaico e cogenerazione.
La delibera dovrà affrontare una serie di questioni politico-fiscali ancore aperte. Tra queste, è stato citato il rischio - già paventato dall´Autorità - di far pagare anche sull´energia autoconsumata gli oneri di sistema che gravano in bolletta e servono a finanziare interventi d´interesse generale come gli incentivi alle rinnovabili.
Su questo Andrea Galliani dell´Authority energetica ha ricordato che “la componente A3 della bolletta rientra tra i costi fissi della bolletta che valgono 12,5 miliardi e che in un qualche modo debbono essere attribuiti alla più ampia pluralità di soggetti. Se una parte di essi fosse esentato è logico pensare che sugli altri graverebbe un peso maggiore”. Il rischio è che dunque l´autoconsumo e i sistemi efficienti, gravati da costi ulteriori possano risultare meno convenienti.
“Se venissero bloccati i Seu - ha ricordato Andrea Zaghi dell´Ufficio Studi di Assorinnovabili - così come è stato fatto per i pannelli fotovoltaici, si perderebbe l´ennesima scommessa tecnologica del nostro Paese. La generazione distribuita permette infatti di sostenere una nuova filiera che passa dalla domotica fino ai sistemi di accumulo che in futuro potrebbe offrire crescita e occupazione”