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Forum del Futuro Quotidiano, rivedi l’incontro del 20 maggio

20 maggio 2021
Il digitale deve diventare un bene comune, tutti dobbiamo imparare a pensare digitale e dobbiamo diventare consapevoli della nostra impronta digitale.

“Pensare digitale è necessario, come quando si padroneggia una lingua e si comincia a pensare in quella lingua.” Ha ribadito Paolo Ferrari, ad di Comoli Ferrari promotrice del Forum, introducendo il 4 tema del Forum 2021. E gli ospiti di Maurizio Melis entrano subito in tema ripartendo dai dati. La sintesi è complessa e diventa indispensabile vedere l’intera puntata al sito del Forum.

“Le strategie di condivisione dei dati in una smart home portano a nuova generazione di prodotti/servizi” apre Giulio Salvadori (Direttore Osservatorio IoT del Politecnico di Milano) e fornire servizi customizzati, dati però che possono essere anche commercializzati e qui oltre alla privacy emergono le prime questioni questioni di consapevolezza.
Dati che sono indispensabili per capire sistemi complessi ha chiarito Leonardo Camiciotti di TOP-IX, il consorzio torinese che ha creato un importante programma di training rapido per data scientist e data engineering. Percorsi che portano a creare data team che sono caratterizzati da Digital Humanities, tecnici e umanisti.
Alberto Sanna, dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, percorre le tre dimensioni del sistema socio tecnologico in cui opera: Ingegneria e informatica, Service design, Psicologia e medicina, che servono per cercare di capire come i dati diventano descrittori del benessere in un’ottica olistica e rinascimentale che permetta di vedere la “big picture”, lo scenario completo. Daniele di Fausto, CEO di eFM, invece col suo Hubquarter assegna agli ambienti un ruolo importantissimo trasformandoli in luoghi, per modificare aspettative e comportamenti e accrescere engagement e professionalità. In un luogo, un ambiente socio-tecnico, il paradigma da competitivo diventa collaborativo e porta più vantaggi per tutti. Una esperienza internazionale da approfondire.
Mario Ravasi, presidente della Fondazione Jobs Factory, presenta l’esperienza del loro ITS Smart home for smart cities, che approccia l’innovazione e la qualità delle abitazioni, decisamente in linea con gli obiettivi del FFQ. Un progetto che mira a far sbocciare talenti, e ci riesce, portando “a terra” soluzioni che rendono reale il quadro scientifico.
Il dibattito fa anche emergere altre questioni chiave: nei sistemi complessi è difficile individuare un centro, anche perché al centro ci sono relazioni, che per definizione un centro non ce l’hanno e l’ingegneria della consapevolezza che ci rende coscienti dell’impatto delle nostre scelte individuali sull’ecosistema. Infine, la necessità che il controllo rimanga nelle mani dell’individuo, che deve decidere consapevolmente affinché il digitale diventi un bene comune. Ma anche questa awareness comune, come emerso più volte nel Forum, nessuno può realizzarla da solo. Ecco gli spunti per un appuntamento, imperdibile, per vedere o rivedere on demand.

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