Riformulare e accelerare l’evoluzione del layout espositivo di Euroluce (padiglioni 9-11 e 13-
15) ha senso anche, e soprattutto, in virtù di un arricchimento dei contenuti proposti dalla
Manifestazione. Evento di business e presentazione di nuovi prodotti, ma anche momento di
promozione di attività creative pluridisciplinari connesse alla luce, sia essa artificiale o
naturale. Il Salone del Mobile.Milano rifonda, così, Euroluce, elevandola a occasione di
scoperta e riscoperta, di riflessione sul passato e sul futuro, a luogo aperto di tesori ed
emozioni, tempo di dialogo fra tecnologia e poesia, architettura e design, e fonte di ispirazione
per eccellenza, mettendo al centro la dimensione progettuale.
Da queste riflessioni nasce “The city of Lights”, progetto plurale, pluridisciplinare e
policentrico che si declinerà in un ampio palinsesto di eventi, mostre, installazioni, proposti
nella prospettiva di un’azione culturale precisa, ideata e coordinata dal punto di vista
scientifico da Beppe Finessi. “Un progetto plurale, che crede nella bellezza e nella forza della
presenza di voci differenti e, per questo, è stato immaginato e realizzato coinvolgendo artisti
e curatori differenti per attitudine, generazione e provenienza. Un progetto pluridisciplinare,
che, sicuro dei risultati delle sperimentazioni formali e tecnologiche dei prodotti delle migliori
aziende del design che qui sono presenti, cerca e si apre al dialogo con altri ambiti della
creatività, come il mondo dell’architettura, dell’architettura degli interni e dell’allestimento,
dell’installazione, della pittura, della scultura e della fotografia. Un progetto policentrico che,
partendo da un intelligente, efficace e innovativo layout, propone una moltitudine di mostre
ed eventi, accolti in spazi disegnati da progettisti con sensibilità e linguaggi originali e diversi,
distribuiti con equilibrio nei padiglioni di Euroluce 2023, arrivando a suggerire l’idea di una
nuova città delle luci” spiega Finessi.
“The city of Lights” è il concept a cappello di questo progetto culturale che crede nella forza di
una moltitudine di visioni differenti e nel dialogo tra voci anche lontane tra loro proprio per il
valore aggiunto che il confronto genera. Tanti gli autori coinvolti che, con le loro diversità
progettuali, linguistiche, estetiche e teoriche permetteranno di sperimentare prospettive e vivere
esperienze, anche contraddittorie, che avranno per oggetto e soggetto la luce. Oggetti, fotografie,
disegni, sculture, installazioni, video saranno il contenuto di cinque grandi mostre, di una grande
installazione site-specific e di dodici singoli intermezzi architettonici e allestitivi (progettati da
Formafantasma), che rappresenteranno momenti di poesia e riposo nel percorso espositivo.
L’espressione più intensa di questo evento sarà Aurore, la grande piazza del padiglione 13,
progettata anch’essa da Andrea Trimarchi e Simone Farresin (Formafantasma), contenente
un’arena che avrà carattere di eccezionalità: si connoterà come vera e propria installazione,
originale e sofisticata, il cui intento è innescare nuove esperienze di luce. L’arena sarà la sede
di una serie di conferenze tenute da alcune tra le voci più brillanti sulla scena contemporanea
del lighting project, ma non solo: Shigeru Ban, Nao Tamura, Kjetil Trædal Thorsen e Marius
Myking di Snøhetta, Andrea D’Antrassi di MAD che, sotto la curatela di Annalisa Rosso,
verranno interrogati da altrettanti giornalisti internazionali su come l’innovazione nel campo
dell’illuminazione migliorerà il nostro vivere di domani. I dibattitirenderanno evidente come
progetto, design e architettura siano in grado di comprendere il presente e immaginare il
futuro, aprire nuove strade, trovare soluzioni, vagliare il “possibile”, attivando intuito e
immaginazione. Quando non utilizzata, invece, si trasformerà in un’installazione video e
audio immersiva, che rifletterà sulla luce sia come prodotto sia come fenomeno naturale e
nella sua dimensione esistenziale: uno spazio meditativo, dunque, per valutare gli effetti della
luce sugli esseri umani ma non solo. Grazie a differenti frequenze di luce e colori,
l’installazione giocherà con tutti i nostri sensi, farà riferimento alla scala cosmologica e al
tempo che la luce necessita per viaggiare dalle stelle alla terra, toccherà fenomeni naturali
come la bioluminescenza in natura e l’utilizzo della luce nelle pratiche di coltivazione intensiva
e in campo biomedicale. “Quello che ci auguriamo è di proporre uno spazio funzionale alle
presentazioni mattutine e allo stesso tempo di fornire una visone della luce sufficientemente
complessa che dia spazio ad una riflessione sulle possibilità e le responsabilità che comporta
disegnare la luce oggi” commentano Andrea Trimarchi e Simone Farresin.
Altro luogo significativo, vero e proprio “presidio culturale”, sarà la libreria specializzata in
design, arte e illustrazione, a cui si aggiungono anche libri di letteratura, che, in varie
declinazioni, esplorano il tema della luce, del design e del progetto architetturale e
d’interior. Accanto ai grandi marchi internazionali dell'editoria si potranno trovare anche
piccoli editori di nicchia, libri rari o fuori commercio, oltre a manifesti, ceramiche, piccoli
oggetti d'arte e pezzi unici, accessori nuovissimi e vintage, grafiche in tiratura limitata. Lo
spazio sarà a cura di Corraini Editori mentre il progetto è dello studio Formafantasma, che
l’hanno concepito come luogo intimo, caldo, avvolgente, scostandosi dagli stilemi tipici del
bookstore. Lo spazio è concepito non solo come un luogo atto alla vendita di libri ma anche
alla loro consultazione come avviene in una biblioteca. La sua estetica dialogherà con tutte le
installazioni e gli allestimenti di Euroluce, diventando così parte integrante dell’intero
progetto curatoriale ed espositivo.