Il provvedimento introduce nuove disposizioni di semplificazione per la diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Tra queste, si annoverano misure per rendere più semplice e snello l’iter di installazione di impianti fotovoltaici in aree a destinazione industriale, artigianale e commerciale, nonché in discariche e cave non più soggette a sfruttamento. E’ prevista, inoltre, una misura volta a ridurre la fascia di rispetto (da beni o aree sottoposte a vincoli paesaggistici) per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici.
Un’ulteriore misura di semplificazione introdotta riguarda il procedimento autorizzatorio unico per impianti a fonti rinnovabili che, come è spiegato nel decreto-legge, dovrà concludersi entro 150 giorni dalla ricezione dell’istanza di avvio del procedimento, con un provvedimento di autorizzazione che comprenda anche la valutazione di impatto ambientale (VIA), ove occorrente. Si chiarisce che il Ministero della cultura partecipa al procedimento autorizzatorio solo con riferimento a progetti, non soggetti a VIA, localizzati in aree sottoposte a tutela e non più nelle aree contermini.
Compaiono misure di semplificazione per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale: una volta a garantire che gli elementi emersi nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS) sul piano di sviluppo della rete possano essere acquisiti e considerati anche in sede di VIA dei singoli interventi previsti dal piano stesso; l’altra volta a facilitare la realizzazione degli aumenti di cubatura degli edifici destinati, in via esclusiva, alla collocazione di apparecchiature o impianti tecnologici al servizio delle stazioni elettriche.
E’ prevista anche una “corsia veloce” per lo sviluppo dell’idrogeno verde e/o rinnovabile, rimettendo esclusivamente alla VIA statale l’esame di progetti per impianti che producano energia da questa fonte pulita, affidandone l’istruttoria alla Commissione tecnica PNRR-PNIEC. Sono state inoltre approvate semplificazioni normative riguardanti gli impianti di accumulo energetico e agro-fotovoltaici, oltre a interventi volti a liberalizzare il cosiddetto “mini-eolico”.
L’obiettivo di rinaturazione dell’area del fiume Po, corrispondente a una specifica riforma abilitante del PNRR, trova ora un quadro giuridico semplificato. Altri articoli intervengono sui processi tecnico-amministrativi riguardanti la gestione delle terre e rocce da scavo e rafforzano la copertura economica per il finanziamento dell’assistenza tecnica per il PNRR.