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Crescita sostenibile attraverso la “riqualificazione energetica”

12 settembre 2014
Dalle misure del Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica 2014 agli interventi di Assolombarda, si apre un ventaglio interessante di opportunità per le imprese, dalle grandi alle PMI


Il Consiglio dai Ministri ha approvato il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica 2014 (PAEE) elaborato dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile): il target è la definizione degli obiettivi di efficienza energetica dell’Italia al 2020. La crisi economica che da anni ormai investe l’economia europea non lascia aperte altre strade, se non quella della crescita sostenibile, attraverso, appunto, lo stimolo della “riqualificazione energetica” dei principali settori del Paese.

L’Italia sconta prezzi elevati dell’energia, superiori a quelli della media europea: una situazione che assegna all’efficienza un ruolo ancor più rilevante per le nostre imprese nella ricerca della competitività. E, come se non bastasse, la situazione italiana sul fronte della sicurezza e dell’indipendenza degli approvvigionamenti è critica: importiamo circa l’80% dell’energia.

L’Italia, è vero, ha registrato negli ultimi anni una significativa riduzione dei consumi finali di energia, dovuta non soltanto agli effetti della crisi economica ma anche alla diminuzione dell’“intensità energetica”, cioè del rapporto tra consumo di energia e PIL. Ma questo risultato - ottenuto anche grazie al miglioramento del parco degli impianti di generazione di energia elettrica e alle diverse misure che i governi hanno preso negli ultimi anni (detrazioni fiscali dell’ecobonus, titoli di efficienza energetica anche chiamati certificati bianchi, requisiti minimi su edifici e apparecchiature elettriche) – non basta.

Il Piano d’azione impone nuove sfide alle imprese: il recepimento della direttiva 2012/27/UE ha stabilito nuove misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica, da un lato potenziando i sistemi esistenti (ecobonus, ecc.), dall’altro intensificando l’attività di energy auditing, con nuovi canali di business che si aprono per le aziende del settore.

Il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica non contiene solo opportunità, ma anche obblighi. Le grandi imprese, ad esempio, dovranno eseguire una diagnosi energetica sui propri siti produttivi entro dicembre 2015 e, poi, ogni 4 anni: i maggiori costi iniziali, però, si potranno tradurre in un investimento a medio termine in termini di opportunità per la riqualificazione energetica delle imprese.

Per quanto riguarda le PMI, invece, presto arriverà un bando per il cofinanziamento dei programmi regionali finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche o l’adozione di sistemi di gestione dell’energia.

Ultima buona notizia: è stato istituito il “Fondo nazionale per l’efficienza energetica”, di natura rotativa, destinato a sostenere il finanziamento di interventi di efficienza energetica, teleriscaldamento, teleraffrescamento, illuminazione pubblica e riduzione dei consumi nell’industria e nei servizi.

 

Il sostegno di Assolombarda

Le imprese possono contare sul team di Assolombarda dedicato al presidio dei temi dell’energia. L’associazione, in particolare, sta realizzando – nell’ambito del Piano Stlogo_assolombardarategico “Far volare Milano” – progetto specifico finalizzato alla promozione dell’uso razionale dell’energia che porti benefici su due fronti: da un lato le aziende del settore, per le quali si apriranno nuove opportunità di business; dall’altro le imprese che consumano energia, che avranno la possibilità di ottenere un risparmio sui costi significativo.