Sentirsi sicuri a casa, in ufficio, nei negozi, passeggiando da soli per strada o frequentando luoghi affollati senza il timore di scippi o rapine, è oggi una esigenza sentita, tanto da essere prioritaria rispetto alle preoccupazioni sul proprio stato di salute e seconda solo rispetto alle ansie dovute alla crisi economica.
È un tema importante, quello della tutela dei propri beni e di se stessi, ed è un bisogno in crescita. Infatti, in 11 anni è considerevolmente aumentata la propensione a proteggersi, almeno in casa propria. Dati alla mano, secondo la ricerca Italy@Risk condotta da Ipsos Italia, nel 2004 solo il 56% delle persone possedeva sistemi di sicurezza, oggi la percentuale è salita al 75%. Dunque, 3 italiani su 4 ne posseggono almeno uno e di questi il 48% ha ritenuto necessario investire in sistemi tecnologici che aiutano a sentirsi più sicuri in casa propria.
Così, per avere più garanzie di protezione, oggi siamo perfino disposti a rinunciare anche a un po’ della nostra privacy e a investire quasi l’equivalente di un intero stipendio mensile - 1200 Euro - per dotare la nostra casa di sistemi di sicurezza di qualità (preferendoli a sistemi più convenienti), perché proprio in casa, “rifugio” per eccellenza, solo il 49% degli italiani si sente completamente al sicuro.
Ma è proprio grazie all’adozione di sistemi di sicurezza che gli italiani si sentono più sicuri in casa e fuori. C’è da notare che la percezione di sicurezza in casa e fuori casa è, naturalmente, molto diversa. Mediamente molto più alta nel primo caso, mentre fuori casa è facile sentirsi poco sicuri, soprattutto in luoghi come stazioni ferroviarie, parcheggi sotterranei o luoghi affollati. La presenza di sistemi di sicurezza in luoghi pubblici, però, contribuisce a diminuire la percezione di rischio, portandola a livelli molto più vicini a quelli registrati tra le mura domestiche. In ogni caso, più avanzate sono le soluzioni adottate, maggiore è la percezione di sicurezza: se fra chi ha adottato sistemi di sicurezza tradizionali si sente molto sicuro il 22%, fra chi è passato a tecnologie più innovative la percentuale sale al 33%.
Una sicurezza sempre più "smart"
I sistemi di sicurezza tradizionali, di cui dispongono più di due terzi degli italiani, non sono più sufficienti allo stato attuale. Si guarda con un favore crescente ed un maggiore interesse ai sistemi di sicurezza tecnologicamente avanzati, fino ad arrivare a quelli gestiti da remoto, via smartphone o tablet, tanto che 3 italiani su 4 affermano che questi sistemi sono in grado di offrire soluzioni più funzionali, affidabili ed immediate.
Che si tratti di telecamerine IP che consentono di monitorare la casa da remoto, sensori applicabili a magazzini o automezzi per gestire il trasporto a temperatura controllata, serrature gestibili da remoto, sistemi di videosorveglianza per la rilevazione di targhe o di domotica, l’applicazione delle potenzialità delle rete a soluzioni di security è amplissima e rappresenta una potenzialità importante per il mercato, che non può assolutamente essere sottovalutata.
La molteplicità delle componenti chiamate in causa per creare benessere e sviluppo, fa si che il settore della sicurezza continui a svilupparsi per rispondere in maniera adeguata all’esigenza della gente. Vi è sempre più la propensione a creare soluzioni pensate su misura per specifici ambiti di applicazione. Soluzioni che strizzano l'occhio a temi come quello dell'IoT, l'Internet of Things, la realtà dove ogni "cosa", ogni strumento tecnologico è collegato agli altri via internet per garantire sicurezza e monitoraggio dei processi a livello civile e industriale.
Per offrire una risposta adeguata, l’installatore deve essere cosciente di questo senso di insicurezza da parte dei privati e delle aziende, e deve conoscere le soluzioni più innovative dirette a offrire protezione a negozi di prossimità e grande distribuzione, banche, uffici, mezzi di trasporto, residenziale (ovvero le nostre case), infrastrutture critiche (cioè quelle più impegnative da proteggere come gli ospedali o le centrali elettriche), i grandi eventi, i luoghi della cultura e dell’arte, fino alle smart cities, ovvero le città gestite attraverso strumenti ad alto tasso di tecnologia.
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