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Ottenuta l’approvazione della Commissione europea, è oggi in vigore l’attesissimo decreto che determina gli incentivi a Comunità Energetiche Rinnovabili e Autoconsumo diffuso. E’ pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Il testo ufficiale del decreto Cer.
Requisito di accesso
Il testo entrato in vigore differisce, rispetto alla bozza approvata dall’UE, nell’art. 3, comma 2 lettera c laddove prevede che, per accedere agli incentivi le Cer devono essere “già regolarmente costituite alla data di entrata in esercizio degli impianti che accedono al beneficio”, e prevedere, “nel caso di imprese, che la loro partecipazione in qualità di soci o membri sia consentita esclusivamente per le Pmi” (mentre per la versione precedente indicava solo che dovevano essere regolarmente costituite alla data di presentazione della domanda).
Regole operative
Entro trenta giorni saranno approvate dal Ministero le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi, previa verifica da parte dell’Arera e su proposta del (Gestore Servizi Energetici) che è il soggetto gestore della misura che, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole, attiverà i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste.
Campagna informativa e Faq
Il Gse, inoltre, renderà disponibili sul proprio sito documenti e guide informative, oltre a canali di supporto dedicati, per accompagnare gli utenti nella costituzione delle Cer e, in raccordo con il Mase, lancerà una campagna informativa per rendere consapevoli i consumatori dei benefici legati al nuovo meccanismo: il primo “step” è già online e consiste in alcune Faq per iniziare ad orientare cittadini, piccole e medie imprese, enti, cooperative e tutti gli altri destinatari del provvedimento (documento in basso). E’ previsto anche un simulatore per la valutazione energetica ed economica delle iniziative, mentre è già disponibile la mappa interattiva delle cabine primarie sul territorio nazionale.
I contenuti economici del provvedimento
Il testo individua due strade:
- un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Pnrr e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di 2 GW complessivi,
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale.
I due benefici sono tra loro cumulabili. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di 5 GW complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.
Le Cer e gli autoconsumatori collettivi
Le Cer possono essere costituite da cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale. Le grandi imprese non possono essere membri di una Cer ma possono far parte di un gruppo di autoconsumatori rinnovabili: queste configurazioni sono equivalenti alle Cer come agevolazioni, ma richiedono che gli aderenti siano nello stesso edificio (e che per le aziende la partecipazione non costituisca l’attività commerciale e industriale principale). Tutti i consumatori e tutti i produttori devono essere nell’area sottesa alla medesima cabina elettrica primaria (si veda la mappa sul sito Gse).
Gli incentivi sull’energia condivisa
Per tutte le Cer (e gli autoconsumatori collettivi) sono previsti incentivi sull’energia autoconsumata sotto due diverse forme:
- una tariffa incentivante sull’energia prodotta e autoconsumata virtualmente
- un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, definito dall’Arera. Il corrispettivo di valorizzazione definito dall’Arera è determinato ogni anno e vale circa 8 €/MWh.
Tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori ed è valorizzata a condizioni di mercato (è possibile richiedere al Gse il ritiro dedicato).
Il testo entrato in vigore differisce, rispetto alla bozza approvata dall’UE, nell’art. 3, comma 2 lettera c laddove prevede che, per accedere agli incentivi le Cer devono essere “già regolarmente costituite alla data di entrata in esercizio degli impianti che accedono al beneficio”, e prevedere, “nel caso di imprese, che la loro partecipazione in qualità di soci o membri sia consentita esclusivamente per le Pmi” (mentre per la versione precedente indicava solo che dovevano essere regolarmente costituite alla data di presentazione della domanda).
Regole operative
Entro trenta giorni saranno approvate dal Ministero le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi, previa verifica da parte dell’Arera e su proposta del (Gestore Servizi Energetici) che è il soggetto gestore della misura che, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole, attiverà i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste.
Campagna informativa e Faq
Il Gse, inoltre, renderà disponibili sul proprio sito documenti e guide informative, oltre a canali di supporto dedicati, per accompagnare gli utenti nella costituzione delle Cer e, in raccordo con il Mase, lancerà una campagna informativa per rendere consapevoli i consumatori dei benefici legati al nuovo meccanismo: il primo “step” è già online e consiste in alcune Faq per iniziare ad orientare cittadini, piccole e medie imprese, enti, cooperative e tutti gli altri destinatari del provvedimento (documento in basso). E’ previsto anche un simulatore per la valutazione energetica ed economica delle iniziative, mentre è già disponibile la mappa interattiva delle cabine primarie sul territorio nazionale.
I contenuti economici del provvedimento
Il testo individua due strade:
- un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Pnrr e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di 2 GW complessivi,
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale.
I due benefici sono tra loro cumulabili. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di 5 GW complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.
Le Cer e gli autoconsumatori collettivi
Le Cer possono essere costituite da cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale. Le grandi imprese non possono essere membri di una Cer ma possono far parte di un gruppo di autoconsumatori rinnovabili: queste configurazioni sono equivalenti alle Cer come agevolazioni, ma richiedono che gli aderenti siano nello stesso edificio (e che per le aziende la partecipazione non costituisca l’attività commerciale e industriale principale). Tutti i consumatori e tutti i produttori devono essere nell’area sottesa alla medesima cabina elettrica primaria (si veda la mappa sul sito Gse).
Gli incentivi sull’energia condivisa
Per tutte le Cer (e gli autoconsumatori collettivi) sono previsti incentivi sull’energia autoconsumata sotto due diverse forme:
- una tariffa incentivante sull’energia prodotta e autoconsumata virtualmente
- un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, definito dall’Arera. Il corrispettivo di valorizzazione definito dall’Arera è determinato ogni anno e vale circa 8 €/MWh.
Tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori ed è valorizzata a condizioni di mercato (è possibile richiedere al Gse il ritiro dedicato).
La tariffa è invece riconosciuta dal Gse per 20 anni dalla data di entrata in esercizio di ciascun impianto Fer ed è compresa tra 60 €/MWh e 120€/MWh, in funzione della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia. Per gli impianti fotovoltaici è prevista una ulteriore maggiorazione, di 4 €/MWh per le regioni del Centro Italia e di 10 €/MWh per quelle del Nord.
Qui il testo ufficiale del decreto Cer.