CASE GREEN: via libera del Parlamento Europeo alla Direttiva Energy performance of building directive (EPBD4)
Principio guida ”Energy Efficiency First”, cioè la logica di intervenire sul costruito con una scala di priorità: prima di tutto, ridurre il fabbisogno degli edifici, per poi in seconda battuta aumentare l’efficienza dei sistemi energivori e alimentare il fabbisogno residuo con fonti di energia rinnovabile.
L’obiettivo è ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici degli edifici entro il 2030, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Per i nuovi edifici, viene infatti introdotto lo standard Zero Emission Building (ZEB) – in sostituzione all’attuale concetto di nearly Zero - Emission Building (nZEB) – e la valutazione del potenziale di riscaldamento globale (GWP) nel corso del ciclo di vita, con l’introduzione di un indice, misurato in kgCO2eq/m2 anno, che dovrà essere inserito nell’attestato di prestazione energetica di ogni edificio che sarà costruito a partire dal 1° gennaio 2027.
La versione approvata dal Parlamento europeo è più soft rispetto alla prima proposta di legge presentata dalla Commissione.
Per il riscaldamento la norma prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro il 2035 e l’abolizione di sussidi per l’installazione di caldaie a combustibili fossili entro il 2024.
Parere positivo alla installazione di impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali che subiscono un'azione di ristrutturazione che richiede un'autorizzazione.
I Paesi membri avranno due anni di tempo per adeguarsi, presentando a Bruxelles i loro piani nazionali, in cui indicheranno come intendono raggiungere questi obiettivi. Per capire quali edifici dovranno essere ristrutturati bisognerà quindi attendere la definizione delle strategie nazionali. L’obiettivo è il taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
La normativa porterà alla necessità di implementare nuove professionalità e competenze, che dovranno essere da subito definite e formate per essere pronti ad agire quando il quadro normativo sarà definitivo.
Altro aspetto di novità della Direttiva è il richiamo esplicito alla necessità di affiancare agli obiettivi di sola efficienza energetica, maggiori requisiti di benessere e qualità degli ambienti abitati. In più punti, il testo appena varato evidenzia che sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni “importanti” si dovranno garantire livelli ottimali di qualità degli ambienti interni, in termini di qualità dell'aria, di comfort termico ed illuminotecnico e di adattamento ai cambiamenti climatici.