“Intervenire sugli impianti già esistenti ma obsoleti con un grande progetto di revamping energetico potrebbe rimettere immediatamente in moto il sistema produttivo del Paese". Lo ha detto, intervenendo in audizione al Ministero dello Sviluppo Economico, Claudio Andrea Gemme, presidente di Confindustria ANIE, la Federazione che riunisce oltre 1200 aziende di elettronica ed elettrotecnica e che con i suoi 450 mila addetti e un fatturato di 71 miliardi rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali. "Anie sognava da tempo un piano nazionale energetico come quello messo in campo dal Governo - ha proseguito Gemme - e ne condivide e sostiene con convinzione gli ambiziosi obiettivi. Ma i condivisibili principi della SEN non possono da soli risolvere i problemi di un'industria che oggi ha come necessità primaria quella di rimanere viva. Il manifatturiero italiano è un comparto all'avanguardia e competitivo, ma in questa fase rischia di rimanere soffocato dalla tenaglia del costo del lavoro da un lato e del costo dell'energia dall'altro. La nostra proposta è quanto mai concreta e subito attuabile: sostituire il parco elettrico esistente, sia in ambito industriale che nel building. Basti pensare a quanto lavoro ci sarebbe da fare sugli impianti elettrici, di illuminazione, di domotica e sugli apparecchi domestici. L'efficienza energetica è un'opportunità per l'industria nazionale, che sul tema può assumere una leadership anche al di là dei confini nazionali”. Durante l’audizione Anie ha anche evidenziato il ruolo strategico che i sistemi di accumulo giocheranno in futuro. Si attende ora un piano di sperimentazione in cui la filiera italiana potrà dimostrare la propria eccellenza.