Dopo un triennio difficile, luci e ombre per l’Elettrotecnica e l’Elettronica italiane. Pur in uno scenario internazionale più debole, l’export resta trainante con i primi segnali di risveglio anche nel mercato interno. Secondo stime ANIE, l’Associazione che riunisce le imprese elettrotecniche ed elettroniche italiane, nelle attese il giro d’affari totale del settore elettrotecnico ed elettronico chiuderà il 2015 con un incremento su base annua di circa il 3%, complessivamente le esportazioni registreranno una crescita del 5%.
Questo risultato beneficia della capacità degli operatori di intercettare opportunità di crescita nei mercati a più elevato potenziale di sviluppo e caratterizzati da ampi investimenti infrastrutturali.
Nell’Elettrotecnica e nell’Elettronica italiane - settori sempre più internazionalizzati - le imprese esportatrici rappresentano oggi oltre il 40% sul totale (20% la quota nella media del manifatturiero). Di queste la metà sono piccole e medie imprese.
L’incidenza dell’export sul fatturato totale è superiore al 55% (era poco più del 40% dieci anni fa) e il saldo della bilancia commerciale è passato da meno di 10 miliardi di euro di dieci anni fa a quasi 16 miliardi di euro del 2014. L’export verso l’area extra UE era pari dieci anni fa a poco più del 30% sul totale, nel 2014 è superiore al 45%. Tra le aree individuate come più promettenti nel 2016 per l’industria Elettrotecnica ed Elettronica, spicca l’Africa, seguita da Medio Oriente, Nord America e Asia emergente. Permane un forte interesse nei confronti dell’Iran, in vista del graduale allentamento delle sanzioni economiche, dove è prevista un’altra missione prima dell’estate.