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Un chilometro di luce firmato Palazzoli. E’ il contributo della ultracentenaria società elettrotecnica bresciana alla ricostruzione del ponte Morandi, oggi ribattezzato viadotto Genova San Giorgio.
La Palazzoli, grazie anche alla collaudata collaborazione con Fincantieri, è stata chiamata a realizzare l’illuminazione dell’impalcato del ponte. Cioè dei camminamenti che costituiscono praticamente il cuore pulsante dell’opera.
L’impalcato infatti contiene i sistemi di automazione robotica e sensoristica per il controllo infrastrutturale e per la manutenzione. Accanto uno speciale sistema di deumidificazione per evitare la formazione di condensa salina e per limitare i danni da corrosione.
Per illuminare queste “gallerie” che corrono lungo il ponte, Palazzoli ha collocato 1.000 delle sue plafoniere serie Rino Led, progettate con l’aiuto delle tecnologie più moderne. Un involucro inossidabile per resistere alle vibrazioni, alla corrosione e alle atmosfere più aggressive. Vetro temperato per mantenere costante nel tempo la luminosità.
“Dopo la terribile tragedia umana del crollo del ponte”, ha detto Luigi Moretti, presidente della Palazzoli e cavaliere del lavoro, “il nostro paese ha saputo rispondere con capacità e orgoglio, mettendo in campo le sue risorse migliori, a partire dal progettista Renzo Piano. Aver partecipato è un riconoscimento al nostro impegno nella ricerca quotidiana del meglio tecnologico”.
Per illuminare queste “gallerie” che corrono lungo il ponte, Palazzoli ha collocato 1.000 delle sue plafoniere serie Rino Led, progettate con l’aiuto delle tecnologie più moderne. Un involucro inossidabile per resistere alle vibrazioni, alla corrosione e alle atmosfere più aggressive. Vetro temperato per mantenere costante nel tempo la luminosità.
“Dopo la terribile tragedia umana del crollo del ponte”, ha detto Luigi Moretti, presidente della Palazzoli e cavaliere del lavoro, “il nostro paese ha saputo rispondere con capacità e orgoglio, mettendo in campo le sue risorse migliori, a partire dal progettista Renzo Piano. Aver partecipato è un riconoscimento al nostro impegno nella ricerca quotidiana del meglio tecnologico”.
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