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Tecnologie “smart” per le città del futuro

5 giugno 2013
La smart city è una città che coniuga innovazione, rispetto per l’ambiente e qualità della vita. Tramite l’integrazione di servizi, sistemi e tecnologie di diverso genere, la città del futuro sarà infatti più intelligente e fornirà all’economia globale nuovi spunti di crescita
Le città del futuro saranno sempre più “smart”. Lo si intuisce dall’evoluzione urbanistica e costruttiva in corso che, in alcune località più che in altre, sta portando ad integrazioni sempre più importanti tra servizi e sistemi, tra impianti e reti di distribuzione. Il cambiamento rappresenta una grande possibilità di business per tutta la filiera, in quanto comporta il coinvolgimento di più tecnologie e di diverse professionisti dell’efficienza energetica: progettisti, imprese di installazione, gestori e manutentori… ma anche grandi utenti (enti pubblici, banche e assicurazioni, GDO ecc.). Obiettivo comune: ottenere ambienti cittadini caratterizzati da una gestione efficiente delle risorse, risparmio energetico, reti di comunicazione e pianificazioni urbanistiche intelligenti, capaci di migliorare la qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini.
Molto importante in questo senso è il ruolo dell’industria ICT, che consente alle città di integrare tecnologie, piattaforme e applicazioni efficienti ed aperte per sviluppare qualità della vita, connettività, efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Coniugando tutti questi aspetti, la smart city si impone come elemento chiave per la ripresa economica complessiva del Paese.

Le azioni da intraprendere

L’Unione Europea nell’ambito del suo SET-Plan, lo strumento con cui definisce la propria politica nel settore delle tecnologie per l’energia, ha incluso l’iniziativa “Smart Cities”, che si pone l’obiettivo strategico di migliorare la qualità della vita degli abitanti delle aree urbane, attivando investimenti per incrementare l’efficienza energetica delle città. L’iniziativa mira a ridurre del 40% entro il 2020 le emissioni di CO2 delle città europee. Il SET-Plan traccia il quadro logico entro cui sviluppare le azioni per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2020, ma il suo orizzonte temporale è esteso fino al 2050, data entro cui il piano si propone di ridurre le emissioni di gas serra fino ad un massimo del 90%, sviluppando nuove metodologie e nuove tecnologie per la produzione e l’uso di energia a basse emissioni di CO2. Grazie a “Smart Cities” l’Unione Europea intende coinvolgere in progetti pilota fino a 25 città/aree metropolitane, impegnando risorse per circa 12 miliardi di euro per finanziare azioni ed interventi nei settori delle costruzioni di edifici ad alta efficienza energetica, nelle reti energetiche (riscaldamento/raffrescamento, elettricità) e nella mobilità sostenibile.

Efficienza energetica

Strettamente legato alle smart city, e in un certo senso la base di esse, è il concetto di smart grid. La smart grid (conosciuta anche come “rete intelligente” o della “generazione diffusa”) è una evoluzione delle reti di energia elettrica che dal XX secolo generalmente “diffondono” l’energia da pochi generatori o centrali a un grande numero di utenti. L’innovazione consente di far viaggiare l’energia elettrica da più nodi rendendo la rete in grado di rispondere tempestivamente alla richiesta di maggiore o minore consumo di uno o più utenti e rendendo immediata e ottimale la gestione come un vero e proprio organismo intelligente. Si tratta quindi non di una rete singola, ma di un insieme di reti che hanno il compito di mettere in contatto diverse le strutture dei produttori di energia (che attualmente si connettono manualmente alla rete nazionale e si organizzano autonomamente), su vari livelli e con una coordinazione automatica. Mentre infatti la rete di trasmissione elettrica ad alta e altissima tensione completamente magliata è anche automatizzata per gestire guasti o interruzioni di servizio delle centrali elettriche nella costante opera del dispacciamento, non lo è invece la rete di distribuzione a media e bassa tensione, che necessita dunque di una rete intelligente in grado di supportare picchi e buchi di tensione. Per questo è nata la necessità di creare un’infrastruttura o strato ICT sovrapposto o affiancato alla rete elettrica, che metta in comunicazione le centrali di autoproduzione sulla rete di distribuzione con le centrali elettriche centralizzate di grande potenza, scambiando con esse informazioni sull’energia prodotta e regolando di conseguenza il dispacciamento dell’energia. Tale infrastruttura può essere un’infrastruttura di rete TLC ad hoc oppure usufruire della rete elettrica stessa per veicolare informazione sullo stato elettrico della rete stessa (es. tecnologia powerline). Queste reti sono regolate da opportuni software di gestione che realizzano un controllo grazie a strumenti di monitoraggio intelligenti, che tengono traccia di tutto il flusso elettrico del sistema (telegestione), ed a strumenti appositi per integrare l’energia rinnovabile nella rete. Con la smart grid si può quindi aumentare la connettività, l’ automazione la coordinazione tra produzione e consumo di energia elettrica. Una “smart grid” può, per esempio, rispondere a diverse esigenze tecniche: può bilanciare domanda e offerta di energia (dispacciamento); fornire banda dati, con un costo di gestione ridotto rispetto alla banda dei servizi di intrattenimento; dividere isole energetiche su scala nazionale e continentale; integrarsi in una Home Area Network, per interagire attraverso varie tecnologie con entità comunicative, anche intelligenti, presenti in casa.
L’Italia è stata la prima nazione del mondo a dotarsi di Smart Grid su scala nazionale, nel 2006: la prima rete Smart grid funzionante è stata implementata mediante delle simulazioni in zone limitate da parte di Enel quali, ad esempio, il progetto europeo Grid4eu.

Comunicazione e interconnessione

Elemento strategico all’interno delle smart cities è sicuramente l’ICT (Information and Communication Technology), che consente alle città di integrare tecnologie, piattaforme e applicazioni. L’’integrazione delle infrastrutture, dei dati disponibili e delle applicazioni avanzate attraverso reti di accesso ad alta velocità e reti wireless, genera la possibilità di dare vita a spazi urbani intelligenti, caratterizzati da un’accessibilità semplice nonché da un’interattività utile e stimolante.
La tecnologia delle onde convogliate (power line communication o PLC), per esempio, è una modalità molto utile per la trasmissione di voce o dati utilizzando la rete di alimentazione elettrica come mezzo trasmissivo. Per ottenere questo tipo di risultati, si abbina al trasporto di corrente elettrica (continua o alternata a bassa frequenza) un segnale a frequenza più elevata, modulato dall’informazione da trasmettere; segnale che in fase di ricezione verrà filtrato e separato in ordine degli intervalli di frequenze utilizzate. La powerline può essere utilizzata per portare la banda larga a quelle utenze che, per motivi diversi, non riescono ad essere raggiunte dalla linea dati – telefonica. Oltre a raggiungere le utenze più difficili da servire, la rete ibrida può diventare un utile ed economico sistema di comunicazione in ogni situazione in cui ci sia una linea elettrica che alimenta dei dispositivi che richiedono un scambio di dati con un sistema centrale, ad esempio telecamere di video sorveglianza, illuminazione pubblica, sistemi di pannelli solari o di generatori eolici. L’utente finale può collegarsi alla rete di telecomunicazioni attraverso un particolare dispositivo che va semplicemente inserito in una presa di corrente.
Un notevole sviluppo lo hanno avuto anche le interconnessioni: secondo un recente rapporto sullo stato dell’arte del cosiddetto “Internet of things in Italia”, realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano, nel 2012 sono stati censiti 5 milioni di oggetti interconnessi tramite rete di telefonia cellulare. Un balzo del 25% rispetto al 2011. Gli oggetti citati nello studio sono, ad esempio, le automobili, che da sole coprono quasi la metà degli oggetti connessi (42%), con box GPS/GPRS per la localizzazione dei veicoli privati, soluzioni per la fornitura di informazioni geo-referenziate sulla situazione del traffico (Infomobility) su smartphone o altri dispositivi ad hoc. Al secondo posto il cosiddetto Smart Metering, ossia l’uso di contatori intelligenti, soprattutto di gas ed elettricità, per la misura di consumi, una corretta fatturazione e la telegestione della lettura. E proprio per i contatori, è spiegato nel rapporto, è previsto un significativo cambiamento in ottica “smart”: l’obbligo dell’installazione di contatori intelligenti presso almeno il 60% delle utenze domestiche italiane entro la fine del 2018 che, secondo i ricercatori, può diventare un’opportunità per abilitare applicazioni diverse come l’illuminazione pubblica, la verifica del riempimento dei cassonetti dei rifiuti, il monitoraggio degli spazi verdi, il monitoraggio del traffico, la gestione dei parcheggi. Se questa non è intelligenza!
In Italia i progetti smart avviati si concentrano principalmente su quattro campi di applicazione: domotica, logistica, auto e metering. Nel primo caso si parla di gestione automatica di impianti e sistemi negli edifici, risparmio energetico, comfort e sicurezza. Si tratta per esempio di sistemi anti-intrusione, gestione degli impianti da remoto, telemonitoraggio degli impianti fotovoltaici e molto altro. Nel secondo di controllo del trasporto, che comprende gestione di flotte aziendali, localizzazione satellitare e monitoraggio del processo di trasporto. Ma l’applicazione più diffusa in Italia è quella per il controllo delle autovetture da remoto. Entrano in gioco qui box Gps/Gprs per la localizzazione di veicoli privati, i sistemi per la fornitura di soluzioni georeferenziate sull’infomobilità tramite smartphone e altri dispositivi ad hoc. Infine, in fortissima crescita, vi è lo Smart Metering, i contatori intelligenti progettati per la misura dei consumi, la telegestione e la relativa fatturazione, anche in ambito industriale e pubblico. Ci sono buon prospettive quindi, anche se, secondo l’Osservatorio del Politecnico, “l’Italia si trova ancora all’inizio di un percorso di trasformazione che presenta ostacoli di diverso tipo: economici (costi elevati, capacità di spesa limitata, difficoltà nella valorizzazione dei benefici e quindi nella giustificazione degli investimenti), organizzativi (gestione del cambiamento e dell’innovazione, governance) e, in alcuni casi, anche tecnologici (standard di comunicazione e applicativi, efficienza energetica dei dispositivi)”.
Ma intanto c’è chi non esita a muovere i primi passi: l’azienda Umpi, per esempio, insieme al proprio partner FIMM che si occupa della gestione della fatturazione delle bollette, ha infatti già ottenuto i primi risultati della tecnologia Minos System con integrata la lettura dei contatori GAS tramite rete elettrica. I primi impianti intelligenti in Italia, sono stati installati e testati con successo nel Comune di Padova, grazie anche alla collaborazione di APS ACE GAS, azienda municipalizzata incaricata della gestione per gli impianti comunali. Grazie ai risultati raggiunti, è facile pensare che in un prossimo futuro il sistema possa essere applicato anche per la lettura e il monitoraggio dei consumi, non solo elettrici.

Mobilità sostenibile

Da un recente studio di Pike Research dal titolo “Smart City Tracker” , emerge un dato interessante: oltre il 50% delle progettualità Smart City a livello globale sono dedicate al trasporto intelligente e alla mobilità sostenibile in ambito urbano. L’Urban mobility è un ambito estremamente vasto, che va dalla qualità dell’aria agli spazi dedicati al traffico veicolare, dai sistemi di info-mobilità alla gestione dei flussi di traffico, dalla logistica urbana agli interporti, dall’offerta di mezzi di trasporto alternativi agli hub di interscambio, passando per la rete di approvvigionamento e distribuzione dell’energia. Un mercato quello del trasporto intelligente che, sempre secondo Pike Research, dal 2020 varrà oltre 20 miliardi di dollari l’anno. A spartirsi tale fetta di mercato saranno quelle aziende che avranno saputo coniugare innovazione, riduzione dei consumi energetici, soluzioni e servizi avanzati ai cittadini, oltre a proporre un modello di trasporto sia pubblico che privato più sostenibile. A questi problemi e alle possibili soluzioni grazie all’utilizzo dell’ICT, sono dedicate le più innovative applicazioni, che vedono l’uso di sensori su automezzi pubblici e privati, vie di comunicazione, punti di accesso e incroci, edifici, reti di videosorveglianza, sistemi di tracciamento e tutte le infrastrutture digitali di sostegno alla circolazione di merci e persone. La mole di dati raccolti dai sensori sparsi per la città, confluisce in centrali operative e si tramuta in applicazioni a disposizione dell’utente urbano. È per questo che gli Open Data, il cloud computing, i device intelligenti e soprattutto l’Internet of Things, giocheranno sempre di più un ruolo fondamentale nel delineare i nuovi servizi di info-mobilità in tempo reale delle future città intelligenti.

Le Smart Cities in Italia

Nel nostro Paese la corsa verso le smart cities è appena cominciata, ma alcune città hanno già un bel vantaggio sulle altre. E purtroppo, ancora una volta, l’Italia appare divisa in due: le città intelligenti sembrano stare quasi tutte al Centro-Nord. A dirlo è la ricerca “ICity rate”, realizzata da ForumPA e presentata a Bologna in occasione dell’ultima edizione di Smart City Exhibition (ottobre 2012). Obiettivo della ricerca, che ha coinvolto 103 capoluoghi di provincia, era capire quali sono le città italiane più smart, più intelligenti, quindi più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Bologna, Parma e Trento si piazzano in testa alla classifica generale, seguite da Firenze, Milano, Ravenna, Genova, Reggio-Emilia, Venezia e Pisa che chiude la top ten. Bisogna invece arrivare al 43esimo posto per incontrare la prima città del Sud, che è Cagliari, seguita da Lecce (54°) e Matera (58°). Fanalino di coda sono Caltanissetta, Crotone ed Enna. Anche guardando solamente alle dieci città metropdeco spiga smart streetolitane, questa spaccatura è evidente. Bologna, Firenze, Milano, Genova, Venezia e Torino sono tutte tra le prime 15 classificate, Roma segue al 21esimo posto, mentre segnano decisamente il passo le altre tre: Bari (69°), Napoli (77°) e Reggio Calabria, che si colloca all’87° posto. Bologna, Parma e Trento rimangono i capoluoghi più “intelligenti” sotto il profilo dell’innovazione tecnologica.
Bologna, per esempio, ha stipulato un accordo con l’omonima università per dar luogo a “Bologna Smart City”, un progetto che condurrà la città verso un futuro maggiormente sostenibile. Gli argomenti trattati da tale progetto sono diversi: dalla valorizzazione dei beni culturali alla creazione della Rete Civile Iperbole (fortemente orientata al cloud ed in grado di introdurre un nuovo livello di digitalizzazione nei servizi urbani), dalla creazione di reti intelligenti (sia dal punto di vista delle risorse energetiche che per quanto concerne la banda larga) alla mobilità, passando per il miglioramento della gestione locale dei quartieri (sicurezza, rifiuti, comfort delle abitazioni), sanità ed educazione. Pisa invece, ha dato il via insieme a Carrara al progetto “Tap&Park“: un servizio basato su un’infrastruttura informatica accompagnata da una rete di sensori ed altri sistemi di rilevazione, che consente di conoscere in tempo reale i posti auto disponibili nelle proprie vicinanze. In questo modo, quindi, i cittadini possono evitare inutili giri alla ricerca di un parcheggio, risparmiando in termini di carburante e riducendo le emissioni di gas di scarico. Mediante un’app per smartphone è possibile quindi trovare un parcheggio, pagarlo, estendere la durata della sosta senza recarsi alla propria auto e ricevere una notifica a pochi minuti dalla scadenza. Torino ha avviato un progetto sperimentale in collaborazione con Telecom Italia per la creazione di nuove cabine telefoniche intelligenti: dotate di pannelli solari per ridurre al minimo la dipendenza dalle tradizionali sorgenti di alimentazione, tali cabine offrono oltre ai classici servizi di telefonia anche una serie di opportunità aggiuntive basate sull’accesso ad Internet, consentendo ad esempio di ottenere informazioni in ambito turistico, di accedere al Web ed ai principali social network, così come di essere aggiornati sulle novità riguardanti la città. A Bari, invece, il consiglio comunale ha avviato un progetto mirato a sensibilizzare i cittadini sulle problematiche legate ai trasporti, incentivando l’utilizzo di autoveicoli verdi: in diversi punti della città (al porto, in prossimità di alcuni parchi ed in altri punti importanti) saranno installate apposite colonnine per la ricarica di auto elettriche, permettendo così ai cittadini del capoluogo pugliese di non temere di restare a piedi. Genova ha messo in piedi un progetto ambizioso che, nell’arco del decennio 2010-2020, porterà sul campo 11 miliardi di euro in investimenti. L’obiettivo “smart” è perseguito sotto più punti di vista: fonti rinnovabili, smart grid, mobilità elettrica, edilizia sostenibile, uso razionale dell’energia ed altro ancora.

L’Expo 2015 sarà smart

Particolare stimolo ai progetti smart arriva dall’attesa di Expo 2015, che rappresenta una grande opportunità per mettere alla prova l’innovazione resa possibile dall’ICT, in grado di farci provare l’esperienza di vivere un evento globale in un territorio fisico e virtuale allo stesso tempo. EXPO 2015 avrà quindi, tra gli altri, anche l’obiettivo di dimostrare come l’industria ICT possa consentire alle città di integrare tecnologie, piattaforme e applicazioni efficienti ed aperte per migliorare la qualità della vita.
Valerio Zingarelli, CIO e CTO di Expo 2015, ha infatti spiegato durante il Smart City Summit 2012 come sarà Expo 2015: venti milioni di visitatori e due piattaforme tecnologiche per accogliere fino a un miliardo di visitatori virtuali. Oltre al numero di visitatori reali Expo 2015 punterà molto dunque sul tema virtuale e sulla possibilità data ai visitatori di poter assistere all’Expo seduti davanti al proprio PC di casa o dell’ufficio. Per questo la macchina Expo ha messo in campo una serie di accordi tecnologici e due piattaforme tecnologiche, Smart City e Cyber Expo, per “raccogliere” le migliori esperienze, le aziende, le università italiane e, in generale, i cittadini più innovatori.

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Sono in molti a credere che l’integrazione delle tecnologie smart rappresenti una grande opportunità per l’economia del Paese nonché un’evoluzione necessaria per le nostre città. Tra questi spiccano i nomi di aziende importanti, che su quest’idea stanno investendo impegno e risorse.

 

ABB

Mobilità intelligente e sostenibile

Per fornire un contributo di riflessione sulle opportunità insite nel concetto di smart city, ABB Italia ha pubblicato il Rapporto “Smart Cities in Italia: un’opportunità nello spirito del Rinascimento per una nuova qualità della vita” realizzato da The European House-Ambrosetti. Come ha precisato Barbara Frei, Country Manager di ABB Italia, il Gruppo intende partecipare, da co-protagonista, a un cammino che ormai deve essere intrapreso con il coinvolgimento di molti altri attori dal mondo delle istituzioni a quello delle utility, dei fCity by nightornitori di tecnologia e della ricerca, fino all’opinione pubblica. A dimostrare l’impegno di ABB numerosi progetti, molti dei quali dedicati alla mobilità sostenibile. L’azienda si sta ad esempio operando per superare le barriere all’ingresso della mobilità elettrica: l’infrastruttura e i tempi di ricarica. Si è già attivata in diversi Paesi per costruire ampie reti infrastrutturali, composte sia da colonnine a ricarica convenzionale che rapida, come in Austria, Irlanda del Nord, Danimarca ed Estonia, dove la rete è già una realtà fatta di 165 punti di ricarica collegate via internet per consentire la supervisione e la gestione.
ABB offre per esempio sistemi di ricarica in corrente continua con cui è possibile ricaricare adeguatamente un’auto elettrica in soli 15-30 minuti. Queste stazioni di ricarica ABB offrono la possibilità di ricaricare due veicoli contemporaneamente, sono di facile installazione e sono dotate del sistema di supervisione remota Galaxy che permette la gestione di infrastrutture complesse con pochi click. L’offerta ABB si completa poi con i sistemi di ricarica in corrente alternata, a colonnina o wallbox, che ricaricano i veicoli elettrici in poche ore, di notte, quando si è al lavoro, oppure durante le attività di tutti i giorni. Conformi alle normative e alle tecnologie più evolute, le soluzioni specifiche per uso e residenziale coniugano massima sicurezza per l’utente a elevate prestazioni di carica. Dotate di un design elegante e moderno, queste ultime stazioni sono sviluppate e prodotte interamente in Italia. Grazie alle sue soluzioni per la ricarica di veicoli elettrici, ABB Italia ha anche vinto il concorso “Premio Innovazione 2013” assegnato dalla rivista Focus alle aziende che hanno saputo innovarsi e innovare i propri prodotti sia sul fronte della tecnologia che della sostenibilità.
Eliana Baruffi, Corporate Communications Manager di ABB Italia, ritirando il premio della sezione Green ha sottolineato: “Su 18 progetti presentati dal concorso, 5 riguardavano la mobilità, tema molto sentito da tutti noi che vorremmo vedere le nostre città evolvere verso un concetto di Smart City. Tra le priorità di una Smart City c’è sicuramente la gestione del traffico e dell’impatto ambientale della mobilità. Per noi la Smart City è infatti il luogo in cui, grazie alla tecnologia, alla partecipazione, all’informazione e alle infrastrutture, si può agire sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini. L’infrastruttura di carica dei veicoli elettrici è parte integrante di questa visione, consentendo il superamento di alcune barriere all’adozione dell’auto elettrica quali i tempi di ricarica e la loro dislocazione e disponibilità sul territorio. Ritiriamo questo premio come incoraggiamento a noi e a tutti i player che stanno lavorando con noi ad un futuro sostenibile delle nostre città”.

La nostra idea di smart city riflette un modello urbano capace di garantire un’elevata qualità della vita e una crescita delle persone e delle imprese, ottimizzando risorse e spazi per la sostenibilità”
Barbara Frei, Country Manager di ABB Italia

 

PANASONIC

Energetic Energies

Panasonic ha progettato un nuovo ambiente energetico, che verrà illustrato al Salone del Mobile di quest’anno, dove la creazione (tramite pannelli solari), la conservazione (tramite accumulatori), il risparmio (grazie a luci LED) e la gestione dell’energia assumono una forma innovativa, inserita in un ambiente urbano. Con il concetto Panasonic_Fujisawa“Energetic Energies” l’azienda si propone di realizzare uno stile di vita sostenibile, basato sulla creazione, la conservazione e l’utilizzo efficiente dell’energia rinnovabile. L’applicazione di queste nuove modalità non dovrà limitarsi ad abitazioni, uffici e negozi, ma dovrà estendersi all’intero nucleo cittadino, fino a generare una “smart town ecosostenibile”. Consapevoli delle problematiche ambientali, non dovremmo più percepire la natura e la società umana come opposti inconciliabili, ma dovremmo cercare di portare il nostro punto di vista a un livello prospettico più elevato. Le nostre città ci apparirebbero come una parte del pianeta e, conseguentemente, dell’intero universo. L’adozione di pannelli solari per i nostri nuclei urbani può generare un filo diretto con la natura ed essere l’espressione di una visione in cui la forza della vita abbraccia il benessere globale.

“Non ci basta sviluppare idee migliori per una vita migliore. Panasonic vuole dare il proprio contribuito per una comunità più consapevole, in cui il singolo individuo e la società stessa possano crescere insieme… in piena armonia con la natura”
Kazuhiro Tsuga, Presidente di Panasonic Corporation

 

 

SIEMENS

Automazione e trasporti

L’eco dell’impegno che Siemens mette per il raggiungimento di una mobilità più funzionale e più sostenibile ha raggiunto persino Hong Kong. MTR Corporation ha infatti siglato un ordine con  Siemens per l’ammodernamento dei sistemi di segnalamento e controllo dei 47 chilometri di linea Siemens 02metropolitana che collegano il confine cinese al distretto centrale economico dell’Isola di Hong Kong. La linea esistente (East Rail) sarà estesa di ulteriori sei chilometri e l’intero collegamento sarà equipaggiato con la tecnologia di controllo di ultima generazione oltre che con il sistema automatico di controllo del treno Trainguard MT. I lavori di ammodernamento non interromperanno i correnti servizi di trasporto. Il contratto ha un valore di circa 80 milioni di euro e la messa in servizio della nuova tratta è prevista per il 2020. Per stare al passo con i crescenti bisogni di mobilità di Hong Kong, il governo nel 2009 ha annunciato che avrebbe investito 2,9 miliardi di dollari nell’espansione della rete ferroviaria nell’ambito del programma “Hong Kong 2020”. La linea, che sarà equipaggiata da Siemens, collegherà il confine cinese all’isola di Hong Kong e sarà uno dei progetti infrastrutturali più costosi e tecnicamente più complessi del programma “Hong Kong 2020”. Come parte del progetto di espansione e ammodernamento, Siemens equipaggerà la linea, composta da 16 stazioni, con il sistema CBTC (Communication Based Train Control) Trainguard MT. La supervisione automatica del treno sarà realizzata impiegando il sistema di controllo delle operazioni Vicos, mentre la soluzione Siemens Airlink, comprovata e testata, sarà installata per la trasmissione radio. Gli otto allacciamenti elettronici Sicas saranno installati per il controllo del treno. Il nuovo sistema di segnalamento sarà controllato e monitorato dal Centro di controllo operazioni a Tsing Yi. Il Trainguard MT comprende tutte le funzioni per il monitoraggio, l’esecuzione e il controllo del processo operativo totalmente automatico. La comunicazione continua dei dati avviene tra il centro di controllo, l’equipaggiamento dei binari e i treni attraverso una rete radio WLAN. Questo rende possibile la localizzazione della posizione esatta di ogni treno all’interno della rete ferroviaria. La velocità ottimale e la distanza tra i due treni sono costantemente ricalcolate durante il percorso e trasmesse direttamente al sistema di controllo a bordo del treno. Inoltre, i veicoli controllati automaticamente consumano meno energia grazie all’ottimizzazione della loro accelerazione, trazione e processo di frenatura. A seconda del grado di automazione, il consumo energetico può essere ridotto. Allo stesso tempo, è possibile migliorare la puntualità del treno.

Strillo:

“Dai veicoli alle soluzioni per il controllo del traffico, fino alle innovative proposte per la gestione intelligente della illuminazione pubblica e del monitoraggio ambientale delle città; con tutto questo Siemens risponde pienamente alle esigenze che le nuove ‘città intelligenti’ richiedono”
Gimmi Trombetta, Country Lead per l’Italia delle Divisioni Mobility and Logistics e Rail Systems di Siemens

 

UMPI ELETTRONICA

Progetto “Smart Street”

Elegante e intelligente: è così oggi via della Spiga, cuore pulsante del Quadrilatero della Moda milanese, grazie al progetto “Smart Street” messo a punto da UMPI e da altre prestigiose aziende. Dal 9 aprile, giorno di apertura del Salone del Mobile, la via del lusso milanese è ufficialmente la prima in Italia ad essere dotata di un impianto multiservizi per l’illuminazione stradale a risparmio energetico controllato dal sistema di gestione intelligente Minos, capace di abilitare su infrastruttura elettrica un totem multimediale, che funge da piattaforma per servizi di pubblica utilità ad alto contenuto tecnologico. Il tutto realizzato senza scavi o cablaggi di sorta, in tempi rapidi e a costi Bellaria spiaggia tecnologica Bagno Andrea 95 Ph©FPF/Filippo Pruccolisostenibili, poiché i sistemi di trasmissione dati di UMPI sfruttano la rete elettrica esistente. La luce in via della Spiga può essere dosata secondo criteri di sostenibilità ambientale (meno energia e meno inquinamento da CO2), il wi-fi è libero e in futuro sarà possibile aggiungere importanti servizi. Primo tra tutti, la videosorveglianza, ma anche un sistema di allarme tramite colonnine SOS, la ricarica di bici elettriche, punti di erogazione di news, musica ed e-book, il monitoraggio dei consumi di elettricità, acqua e gas. “Via della Spiga Smart Street” è un progetto di “rete intelligente multiservizi” che funge da prototipo per la Milano Smart City del futuro: un progetto che proietterebbe Milano ai vertici delle capitali mondiali tecnologicamente più avanzate e che potrebbe far risparmiare alla pubblica amministrazione 9 milioni di euro l’anno. Dal 9 al 14 aprile, in concomitanza con il Fuorisalone milanese, via della Spiga ha anche fatto da cornice a suggestive creazioni visive e installazioni che hanno esemplificato la possibilità delle tecnologie UMPI di dare vita a suggestive scenografie progettabili ad hoc per ogni tipo di evento, e promozioni pubblicitarie accattivanti tramite display collegati alla piattaforma multiservizi: un’ulteriore applicazione dei sistemi UMPI, strumento prezioso per commercianti e aziende.

“Via della Spiga Smart Street è un progetto di ‘rete intelligente multiservizi’ che potrebbe proiettare Milano ai vertici delle capitali mondiali tecnologicamente più avanzate e che potrebbe far risparmiare alla pubblica amministrazione 9 milioni di euro l’anno”
Luca Cecchini, presidente UMPI

 

FINDER

Rilevatori di movimento e di presenza

Torino, nel 2011, ha avanzato la sua candidatura al titolo di “Smart City-Città Intelligente” per lo sviluppo delle tecnologie a bassa emissione di anidride carbonica. Dalla candidatura ad oggi, si sono succeduti numerosi eventi, in area comunitaria e nazionale: il più recente riguarda il conferimento di consistenti fondi destinati dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca a ben 11 dei 14 progetti supportati dalla Città di Torino, progetti caratterizzati da una attenta Finder_Serie18concretizzazione dei principi “smart”, in ambito sicurezza, scuola, smart grids ed architettura sostenibile. A ciò si aggiunga che, su 40 progetti presentati al Ministero, in risposta al Bando Social Innovation, riservato a giovani sotto i 30 anni, 10 proposte “Made in Turin” hanno visto il successo, rappresentato dalla concessione di finanziamenti governativi. Finder, Main Partner “industriale” dell’iniziativa fin dalle origini, è quindi particolarmente lieta di veder realizzati i presupposti che porteranno a futuri effetti positivi. Con l’individuazione di un’area urbana denominata “Variante 200“, l’azienda avrà certo modo di mostrare come, con l’utilizzo dei propri componenti, la tecnologia possa essere compatibile con l’ambiente, la qualità della vita e il risparmio energetico consapevole e condiviso.
Per questo scopo Finder conta nella propria gamma prodotti come la Nuova Serie 18, rilevatori di movimento e di presenza ad infrarosso, ora ampliata con tre diversi modelli. Grazie alle sofisticate lenti si ottiene una lettura più precisa ed omogenea. Le confezioni All-in-one sono complete di tutti gli accessori per ogni esigenza di montaggio: controsoffitto, incasso, soffitto, scatola da incasso. I terminali push-in consentono una rapida e sicura connessione cavi. Nello specifico il Tipo 18.41 è dotato di rilevatore di movimento, specifico per corridoi fino a 30 m di lunghezza. Tra le applicazioni tipiche, oltre a corridoi di hotel e di uffici, vi sono le aree comuni di passaggio. Vista la notevole portata longitudinale, consente di installare un minor numero di rilevatori, a tutto vantaggio dei costi di acquisto ed installazione. Il Tipo 18.51, rilevatore di movimento e di presenza, è invece finalizzato al rilevamento di presenza, grazie ad una elevata capacità di lettura a 360° dei micro-movimenti all’interno di un quadrato di quattro metri di lato: le tipiche dimensioni di una postazione di lavoro o di altri ambienti quali aule od altre aree con bassa attività da parte degli occupanti. Il Tipo 18.61, rilevatore di movimento con ampio raggio di rilevamento, è infine un prodotto specifico per l’applicazione a parete, sia in placche “a due posti“ che, prossimamente, per placche tipo 503. Il doppio rilevatore è in grado di “leggere” il movimento su due lati, fatto indispensabile per l’ accensione immediata, all’ingresso nei vari ambienti, senza dovere avanzare eccessivamente in zone non illuminate.

“Ai progetti ‘smart’ non poteva mancare il contributo di Finder, da sempre all’avanguardia nella produzione di beni che rispettino l’ambiente e migliorino la qualità della nostra vita”
Francesco Joly, – Relazioni Esterne Finder