
Il settore visto attraverso l’“Analisi delle potenzialità di mercato delle soluzioni di smart lighting in Italia”, realizzata dal Politecnico di Milano e presentata in occasione dell’Assemblea Generale di ASSIL
Lo smart lighting è al centro delle strategie per l’efficienza energetica in Italia, sostenuto da incentivi e misure pensate per favorire la transizione verso tecnologie più intelligenti e sostenibili. Tuttavia, nonostante i fondi stanziati, la reale capacità di spesa e attuazione degli interventi resta parziale. A evidenziarlo è l’indagine “Analisi delle potenzialità di mercato delle soluzioni di smart lighting in Italia”, realizzata dal Politecnico di Milano e presentata durante l’Assemblea Generale di ASSIL, l’Associazione Nazionale dei Produttori di Illuminazione.
Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) prevede 5 miliardi di euro di investimenti nei settori dell’illuminazione interna e pubblica, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea.
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda l’introduzione di sistemi di controllo avanzato, capaci di ottimizzare il consumo energetico in ambienti pubblici e privati: scuole, musei, ospedali, hotel, uffici, industrie e spazi urbani. In ambito ospedaliero, ad esempio, l’installazione di 2.150 punti luce con gestione smart, per un investimento di 1,6 milioni di euro, consentirebbe un risparmio energetico dell’83% (861 MWh l’anno), con una riduzione di 221 tonnellate di CO₂ e un ritorno economico in circa 2,3 anni.
Anche l’illuminazione pubblica mostra un grande potenziale: con l’introduzione di 10.000 punti luce di sistemi di illuminazione avanzata, e un investimento di 9,9 milioni di euro, si può ottenere un risparmio del 67% sui consumi (2,4 MWh annui) e oltre 980 tonnellate di CO₂ in meno. Il payback stimato è inferiore ai cinque anni. Numeri che evidenziano la convenienza economica della transizione verso soluzioni ad alta efficienza, soprattutto in un contesto di costante aumento dei costi energetici.
Secondo la Commissione Europea, il passaggio a prodotti di illuminazione efficienti dal punto di vista energetico garantirebbe a ogni cittadino un risparmio medio di circa 30 euro all’anno e ridurre le emissioni di CO₂ di circa 7 milioni di tonnellate l’anno, grazie a un risparmio energetico complessivo di 34 TWh.
L’industria illuminotecnica italiana: i numeri del comparto
Il settore dell’illuminotecnica in Italia ha chiuso il 2024 con segnali contrastanti. Dopo due anni di calo, la produzione industriale ha registrato una crescita del +5%, superiore alla media dell’elettrotecnica (+1,1%). Tuttavia, il fatturato ha continuato a diminuire: -7,5% rispetto al 2023, riportando i livelli ai valori del 2021. La flessione ha colpito soprattutto il mercato nazionale (-10%), mentre l’export ha tenuto meglio, pur segnando un calo del -4,1%.
Le esportazioni hanno registrato una contrazione del 3%, pari a una perdita di quasi 50 milioni di euro, con una diminuzione superiore al 50% nelle quantità. Il primo trimestre del 2025 conferma la tendenza negativa, con una riduzione del -7,8% in valore e del -24,4% in volume. A livello geografico, i cali più significativi si registrano in Germania (-15,9 milioni) e Francia (-5,2 milioni), mentre segnali positivi arrivano da Sud Corea, Spagna, Ungheria, Cina, Arabia Saudita e Turchia.
Lo scenario attuale riflette la complessità del mercato, ma anche le grandi opportunità legate all’adozione di tecnologie smart. La chiave sarà favorire una più rapida ed efficace messa a terra degli investimenti, affinché l’Italia possa cogliere appieno i benefici – economici, sociali e ambientali – di un’illuminazione davvero intelligente.