
Secondo il recente Rapporto del CRESME, nel 2025 gli investimenti nel rinnovo del settore residenziale faranno registrare un calo del -20,8% rispetto al 2024. Eppure le potenzialità legate alla riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano e all’ammodernamento dei relativi impianti sono enormi, se si considera che – come evidenzia una recente analisi di Nomisma – a fronte di uno stock immobiliare residenziale superiore ai 35 milioni di abitazioni, ben il 68% è stato costruito prima del 1991.
Abitazioni in gran parte obsolete sotto il profilo energetico, tanto che oltre il 70% ricadrebbe nelle classi energetiche meno efficienti (E, F e G). Riprendendo i risultati di una ricerca che Nomisma ha realizzato per ANGAISA, 6 italiani su 10 si dichiarano insoddisfatti delle prestazioni energetiche della propria casa e il 54% non conosce la classe energetica dell’edificio in cui abita.
Uno scenario a cui si aggiungono gli ambizioni obiettivi legati alla decarbonizzazione, previsti dalla Direttiva Case green, che richiederanno programmi di investimento di lungo periodo e bonus rafforzati, in grado di sostenere le famiglie, a partire da quelle a basso reddito, che dovranno farsi carico degli interventi di riqualificazione.
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