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Il taglio dei costi nella pubblica amministrazione si è abbattuto anche sull'illuminazione natalizia, quest’anno rimasta contenuta in diverse città. C’è però un rimedio per chi non vuole rinunciare alle luci ma nemmeno al risparmio energetico: il LED
In una fase di spending review, anche le tradizionali luminarie natalizie hanno dovuto... spegnersi. Così, quest'anno, il Natale in molte città è stato meno luminoso del solito. Un'esigenza internazionale, quella di contenere le spese, che non ha risparmiato nemmeno Madrid, dove il Natale del 2012 è stato il più economico dell'ultimo decennio. Al punto che l'amministrazione è passata dai quasi cinque milioni di euro nel 2007 ad un solo milione quest'anno. Intanto in Inghilterra, secondo una rilevazione del Guardian, ben il 38% dei paesi ha scelto di rinunciare completamente alle decorazioni.
La situazione non è stata ovviamente migliore in Italia, dove il Comune di Milano ha stanziato 109 mila euro per predisporre le luminarie e, in molti casi, la realizzazione degli addobbi è stata possibile solo grazie alla disponibilità delle associazioni di categorie o di quartiere. Una questione che, come spiegano anche i sindaci di altre città, è dettata dalla necessità di essere più sobri, ma senza rinunciare a iniziative che devono vedere una sempre maggiore partecipazione dei privati.
La circostanza, immancabilmente, ha indotto a cercare anche soluzioni alternative, come accaduto in Basilicata, dove alcuni sindaci hanno proposto di sponsorizzare l'illuminazione delle feste alle realtà private, che si sono fatte carico direttamente degli allestimenti. È andata meglio a Varese, dove è stato siglato un “patto per le luminarie” tra l'amministrazione Comunale e commercianti, che attraverso le proprie associazioni di categoria si sono accollate l'intera spesa. Mentre il Comune, avendo ricevuto gratuitamente due anni fa una serie di luminarie, si è limitato a posizionarle nei giardini pubblici. Non è andata altrettanto bene a Cagliari, che ha rinunciato completamente all'illuminazione natalizia. Mentre San Gregorio nelle Alpi, comune del bellunese, ha scelto di ripristinare, nel periodo natalizio, l'illuminazione originale delle strade cittadine che, nei mesi scorsi, era stata ridotta per contenere le spese.
A questo si aggiunge in fatto che, da alcuni mesi, è in atto una campagna di sensibilizzazione dal titolo “Cielo buio”, che si pone l'obiettivo di non proiettare luci verso l'esterno, perché rendono difficile l'osservazione della sfera celeste.
Ma quanto consumano?
Negli Anni '70, in piena crisi energetica, le luminarie natalizie vennero abolite proprio per ottimizzare il poco petrolio disponibile. Oggi il problema non è più rappresentato dalle fonti energetiche in sé, ma dai costi. Oltre all'acquisto e al posizionamento, infatti, le luminarie assorbono una quantità di energia elettrica che le Amministrazioni pubbliche non possono sottovalutare. A questo proposito è interessante citare uno studio dell’Agenzia Svizzera per l’efficienza energetica (S.A.F.E.). Gli esperti elvetici, infatti, hanno stimato che nelle case, nei negozi e nei locali dell’amministrazione pubblica della Svizzera, le luci di Natale consumino circa 100 milioni di kWh. Un valore equivalente al 2% del consumo di elettricità del mese di dicembre e allo 0,15% dell’intero consumo di elettricità della Confederazione.
Anche per questa ragione il mercato sta andando verso una progressiva sostituzione delle luminarie esistenti con soluzioni a LED. Quest'ultime, infatti, hanno il vantaggio di consumare meno energia e avere una lunga durata, che influisce positivamente anche sui costi di manutenzione. Una catena luminosa tradizionale a incandescenza assorbe, mediamente, circa 30 Watt, mentre un'analoga soluzione a LED si attesta intorno ai 3 Watt, ovvero solo il 10%.
Come nell'ambito dell'illuminazione, ovviamente per ottenere il risparmio energetico è necessario affrontare un maggior investimento iniziale, anche se il Roi è relativamente rapido. Il tutto con l'ulteriore vantaggio di non influire in modo significativo sui gas serra, ritenuti colpevoli dell'aumento della temperatura media.
Proprio nell'ottica di contenere i consumi inutili, è opportuno dotare i sistemi di un temporizzatore, consentendo così di spegnere automaticamente le luci (aumentandone anche la durata), nelle ore diurne e nelle ore centrali della notte, quando l'accensione è decisamente inutile.
Senza dimenticare che, anche dal punto di vista estetico, le dimensioni puntiformi dei LED permettono ai progettisti di concepire soluzioni sempre nuove e originali, superando la maggior parte dei limiti delle luminarie tradizionali.
Attenti alla legge
Nella predisposizione delle luminarie, non possiamo dimenticare che si tratta di soluzioni installate in un luogo pubblico e che, per tale ragione, devono soddisfare una serie di leggi, che si aggiungono alle norme tecniche. Un “Impianto provvisorio di illuminazione”, questa la definizione adottata dal TULPS, deve infatti rispettare una serie di limitazioni.
In particolare, l'Art.110 del Regolamenti Esecuzione del TULPS ribadisce come l'attività installativa sia soggetta a “licenza contemplata dall’art. 57 della legge, anche nel caso di costruzione di impianti provvisori elettrici per straordinarie illuminazione pubbliche in occasione di festività civili o religiose o in qualsiasi altra contingenza”. Una specifica che, all'atto pratico, dovrebbe impedire di operare ai soggetti privi delle necessarie competenze. Infatti, come si legge nel documento, “la licenza non può essere rilasciata a chi non dimostri la propria capacità tecnica con qualunque mezzo ritenuto idoneo dall’autorità di pubblica sicurezza. Gli spari, le esplosioni e le accensioni diverse da quelle contemplate al primo comma del presente articolo non possono compiersi che in un luogo sufficientemente lontano dalla folla, in modo da prevenire danni o infortuni”. Proprio le “accensioni pericolose”, soprattutto se effettuate “in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone”, se non conformi alle legge, possono indurre a una pena che arriva sino a un mese di detenzione.
L'installazione di impianti di illuminazione, anche temporanei, in un'area pubblica, viene infatti considerata un potenziale rischio per le persone presenti. L’art. 57 del TULPS fa riferimento testuale alle “accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa”. L'obiettivo della norma è infatti quello di garantire l’incolumità pubblica, un obiettivo che può essere conseguito proprio verificando il possesso della capacità tecnica da parte di chi “effettui la predisposizione e il montaggio dell’impianto stesso”. Situazioni che possono essere causa di infortuni o, comunque, di condizioni di potenziale pericolo per la popolazione e che, per tale ragione, portano all'intervento delle autorità di pubblica sicurezza.
La normativa in vigore impone quindi, per quanto riguarda la capacità tecnica del soggetto, di essere abilitato e quindi in possesso dell’iscrizione all’albo artigiani o in ruolo quale elettricista o comunque abilitato ai sensi di legge e regolarmente iscritto alla CCIIA. In ogni caso, prima di realizzare un'installazione che grava sul suolo pubblico o in un spazi aperti alle persone, è necessario presentare “planimetrie dei luoghi oggetto di installazione dell’impianto e apposito progetto tecnico sottoscritto, oltre che dall’istante anche da apposito soggetto abilitato”. A questo si aggiungono “l’attestazione della regolarità alle norme vigenti di sicurezza degli impianti e dei manufatti”, ma anche “attestazione o progetto con specifiche dei sistemi di sicurezza e di installazione dell’impianto”. Il tutto completato da un apposito “piano di sicurezza”, in grado di attestare la conformità dell’impianto alla normativa in materia di impianti elettrici.
Il caso di Milano
Oltre alle prescrizioni dettate dal TULPS, è interessante osservare come ogni Comune emetta una serie di regole proprie. É il caso di Milano che, lo scorso autunno, ha predisposto, in seguito alla deliberazione n. 2472 del 21/10/05 della Giunta Comunale, le “Disposizioni per il rilascio di autorizzazioni per occupazioni varie di suolo pubblico da parte di esercenti in sede fissa, nonché per l’esposizione di addobbi e luminarie, in occasione delle festività natalizie 2012/2013”. In particolare viene stabilito che “l’installazione di festoni, addobbi e luminarie potrà avvenire dal giorno 15 novembre come inizio di montaggio dei manufatti e il 31 gennaio 2013 come giorno ultimo di rimozione, previa acquisizione di apposita concessione da parte del richiedente”. Di contro, il periodo di accensione sarà limitato tra il 1° dicembre 2012 e il 7 gennaio 2013.
Inoltre, per semplificare la procedura di rilascio delle concessioni di spazio pubblico, gli elementi luminosi sono stati divisi in “piccoli impianti” e “grandi impianti”, in riferimento alla sicurezza degli impianti elettrici progettati, all’installazione e all’esercizio degli stessi. Con il termine di “piccolo impianto” si intende qualsiasi addobbo luminoso di limitate dimensioni, collegato direttamente all’impianto elettrico dell’esercizio davanti al quale dovrà essere installato. In ogni caso gli addobbi devono distare dal suolo almeno 3 m e non creare problemi alla circolazione. Per questa ragione “non devono occultare la segnaletica stradale e semaforica, né devono creare confusione cromatica ed effetti abbaglianti. Essi non devono essere ancorati e non devono interferire con le condutture dei servizi tecnici pubblici come Atm, Telecom, A2a...”.
Da un punto di vista propriamente pratico, vengono invece considerati “grandi impianti” le luminarie caratterizzate da un impianto di conduzione di elettricità autonomo: “i cui componenti elettrici siano collegati ad un punto di erogazione delle Società A2A o E.N.E.L”.
“Per la valorizzazione di spazi urbani e parchi è possibile realizzare appositi impianti anche direttamente posizionati sugli alberi. Tipo e localizzazione devono essere preventivamente concordati con il Settore Arredo Urbano e Verde, nel rispetto delle esigenze manutentive indicate dal medesimo Settore. Questo settore, a fronte di un allestimento su alberature, può stabilire anche un deposito cauzionale a garanzia dei danni che si dovessero verificare”. Inoltre “i manufatti non posizionati sugli alberi devono essere posti ad un’altezza di 5 metri dal suolo, e comunque ad almeno 1 m dalle condutture aeree dei servizi pubblici. Resta vietato l’ancoraggio alle condutture aeree dei servi tecnici come Enel, A2a, Telecom, Atm ecc., mentre l’ancoraggio ai pali dei citati enti, se richiesto, sarà valutato dal Settore Arredo Urbani e Verde. Nelle vie percorse dalle linee filotranviarie la proiezione al suolo delle luminarie dovrà interessare solo il marciapiede escludendo la carreggiata; fatto salvo che la strada sia divisa in carreggiate separate ed i mezzi pubblici circolino in sede propria”.
Il Comune di Milano prevede inoltre un deposito cauzionale di 165 euro per ogni intervento di rimozione richiesto, quale “diritto d’uscita” e di 95 euro per ogni luminaria da rimuovere.
Massimiliano Cassinelli
---------- Le proposte sul mercato ----------
Luminarie Cesario De Cagna I LED sono protagonisti Con oltre 80 anni di esperienza, che hanno visto alternarsi tre generazioni, Luminarie Cesario De Cagna rappresenta una delle aziende “storiche” nell'installazione di questo genere di opere. Così, complice l'esperienza accumulata negli anni, sembra non soffrire la crisi, come conferma il titolare Cesario De Cagna: “Per quanto riguarda la nostra azienda, la spending-review non sta avendo ripercussioni sulle luminarie natalizie e, più in generale, sull'illuminazione in occasione di particolari eventi. E il 50/60% dei centri commerciali continua a investire. In ogni caso, il futuro delle luminarie, su cui De Cagna non vuole transigere, non è segnato negativamente, soprattutto grazie alla tecnologia LED che, “nei prossimi mesi, si arricchirà di interessanti novità”. Un intervento reso possibile proprio dal fatto che i LED consentono di “risparmiare energia elettrica e sono esenti da emissione di calore. Proprio i LED, inoltre, ci hanno permesso, negli ultimi anni, di lavorare all'estero con più frequenza, ma anche di creare luminarie tridimensionali”. GE Lighting Luci e simboli In occasione dei Giochi Olimpici e Paraolimpici, GE Lighting ha rinnovato l’immagine del Tower Bridge, simbolo di Londra, grazie a una nuova illuminazione che ne ha esaltato l’architettura. Progettata per evidenziare le forme architettoniche, sostituendo le tradizionali lampade ad illuminazione statica con soluzioni LED che variano in intensità e colore, l’istallazione ha ridotto significativamente il consumo energetico. L’icona architettonica di Londra, punto di riferimento della capitale inglese, ha ospitato anche giganteschi Anelli Olimpici che sono rimasti sospesi per tutti i 45 giorni della durata dei Giochi Olimpici. GE ha illuminato anche gli anelli, sia di Londra che, nelle versioni ridotte, di Belfast, Edimburgo e Cardiff con potenti riflettori a LED Floodlights, lavorando in collaborazione con le amministrazioni di tutte le città per assicurare, ancora una volta, che gli impianti potessero essere riutilizzati dopo la chiusura delle Olimpiadi. OSRAM Piccole sorgenti luminose per grandi effetti OSRAM Opto Semiconductors presenta i nuovi OSRAM Ostar Stage LED con copertura in vetro piatta. Grazie al sottile profilo, i nuovi OSRAM Ostar Stage LED permettono di realizzare proiettori compatti con fasci luminosi molto stretti ed elevata luminanza. Questi LED sono l'ideale per le luci di scena mobili denominate "moving head", che emettono potenti fasci luminosi durante i concerti e in occasione di altri allestimenti luminosi ad effetto. Phoenix Contact Illuminazione di paesaggi Phoenix Contact è un’esperta nel trovare i sistemi di connessione più adatti ad una illuminazione da premio. Per questo è stata scelta da Simes - moderna azienda che impiega tecnologie all'avanguardia e processi produttivi efficienti per sviluppare strumenti di lavoro per i professionisti dell'illuminotecnica ed illuminare le architetture più prestigiose e i paesaggi più suggestivi - per il progetto di illuminazione esterna del Perseo Expo District a Pero. Arteleta International Effetti luminosi Arteleta, Articoli elettrici e affini, è protagonista del settore decorazioni luminose con prodotti particolarmente originali come la Cliplite LED con gioco luci. Costituita da un cavo piatto trasparente 18AWG con montati ogni 10 cm i Led bianchi 3,5 V 0,06 W, ad altissima luminosità. I LED sono brevettati e sostituibili. Su ogni singolo LED viene montato a vite un cappuccio in policarbonato trasparente che rende il sistema assolutamente impermeabile. Il cavo piatto può essere tagliato ogni 70 cm (o 7 LED) nel punto contrassegnato e, tramite gli appositi accessori, può essere alimentato. L’alimentazione è di 24 V c.c. e passa tramite un innovativo dispositivo elettronico in grado di svolgere le funzioni di: trasformatore, raddrizzatore e gioco luci per montaggio all’esterno con 4 differenti effetti luminosi.