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Il fascino degli abissi in... acqua termale

22 giugno 2015
Fasolo è stato chiamato a superare le problematiche di tipo prettamente tecnico. All'interno della vasca dedicata alle immersioni, infatti, è necessario movimentare continuamente i 4,3 milioni di litri di acqua accumulati. Per questo sono in funzione cinque pompe da 90 kW.
Una costante movimentazione dell'acqua è fondamentale per il passaggio attraverso i quattro filtri che ne garantiscono la limpidezza, oltre ad abbattere i possibili agenti patogeni che possono svilupparsi in una piscina pubblica. In questo modo l'intera massa d'acqua viene filtrata quattro volte al giorno, mantenendo condizioni ideali per chi rimane in superficie ma, soprattutto, per chi si immerge in profondità, dove la presenza di torbidità renderebbe difficile la visione. Al contrario, anche guardando dal suggestivo ponte sommerso che consente di attraversare la piscina sott'acqua, è possibile vedere la speciale lampada che, posta a 42 m di profondità, illumina il fondo della piscina.
Oltre a garantire la movimentazione dell'acqua, un'altra delle sfide impiantistiche è legata alla capacità di mantenere costante la temperatura. Una simile massa d'acqua, come immaginabile, garantisce un'elevata inerzia termica, ma i parametri devono essere costantemente monitorati e preservati all'interno del range prestabilito. Questo anche in considerazione del fatto che, ogni giorno, vengono prelevati e reimmessi 700 m³ di acqua. Una caratteristica che comporta la necessità di mantenere sempre l'acqua alla temperatura prestabilita di 33 °C. È questa la condizione ideale per consentire, a chi scende in apnea, di limitare il consumo di ossigeno e ottenere una maggior permanenza sott'acqua senza la necessità di respirare.
Inoltre, per evitare un'eccessiva evaporazione, oltre alla formazione nel tipico odore percepito in un ambiente termale, la temperatura all'interno dell'ambiente viene mantenuta costantemente a 30°C, creando così le condizioni ideali per la concentrazione degli apneisti.
Simili valori vengono garantiti sfruttando l'acqua termale che, in origine, arriva all'impianto ad 80°C. Il fluido, attraverso una serie di scambiatori termici, viene così utilizzato per produrre acqua calda sanitaria, ma anche per scaldare gli ambienti, per essere immesso in piscina solo quando ha raggiunto la temperatura ideale.
Queste funzionalità fanno comprendere come l'impianto debba avere caratteristiche del tutto simili a quelle di un'installazione industriale che, come tali, devono essere gestite attraverso un Plc in grado di raccogliere ed elaborare le informazioni provenienti dai sensori, in questo caso ben 65. Quest'ultimi, installati in punti strategici, sono in grado di valutare costantemente i valori di temperatura e pressione, ma anche i livelli e i valori chimici necessari per il coordinamento di tutte le apparecchiature collegate.

Il cuore nel Power Center
Benché l'automazione del processo sia alla base del funzionamento dell’infrastruttura, gli aspetti elettrici giocano un ruolo fondamentale per garantire la corretta alimentazione dell'intero impianto: un'installazione che assorbe 150 kWh ed i cui singoli componenti sono alimentati da ben 24 km di cavi, che attraversano anche ambienti particolarmente aggressivi.
Per garantire una corretta e costante erogazione di tutta l'energia necessaria, è quindi necessario un perfetto coordinamento tra le apparecchiature installate. Una possibilità di dialogo garantita dal fatto che i dispositivi BTicino comunicano attraverso protocolli aperti e, quindi, sono in grado di dialogare con i più diffusi standard di automazione industriale.
Detto del coordinamento di ogni singolo prodotto, un ruolo fondamentale per l'installazione è assunto dai quadri elettrici. Il cuore dell'impianto si trova all'interno di un locale che, come accade in quasi tutte le installazioni, è stato ricavato in funzione degli spazi disponibili.
È così accaduto che gli armadi dovessero essere posizionati in corrispondenza del muro che sorregge la scala realizzata per consentire ai clienti di salire al piano superiore. Una scala che si sviluppa in modo elicoidale e viene sorretta da un muro a pianta circolare. "Per la prima volta in tanti anni di lavoro - chiosa Fasolo - mi sono così trovato a dover costruire degli armadi rotondi. Operare con un'azienda italiana, in grado di rispondere in modo flessibile anche ad esigenze particolari, ha però permesso di superare in modo molto elegante un simile problema. Abbiamo infatti installato la serie MAS di BTicino. Gli armadi di questa famiglia, nella versione HDX, sono infatti ingegnerizzati in modo specifico per applicazioni Power Center e, quindi, studiati per le esigenze di questi ambienti. Da un punto di vista estetico, inoltre, abbiamo sviluppato una serie di cornici metalliche che, posizionate a ridosso del cinque armadi, permettono di creare un fronte uniforme, anche se curvo. Il risultato è un impatto estetico molto particolare e unico nel suo genere che, al contempo, offre un'elevata facilità nelle operazioni di pulizia, perché impedisce l'accumularsi dello sporco all'interno dello spazio che si verrebbe a creare tra le spalle dei singoli armadi.
All'interno di questi rack, che coniugano estetica e robustezza con il rispetto delle più severe normative di settore, hanno trovato posto tutti i componenti necessari per la gestione di un impianto elettrico tanto complesso quanto delicato. L'impianto è infatti chiamato a fornire l'energia elettrica a tutta la struttura, dalle grandi pompe di movimentazione alle singole utenze.
Per il completamento dei quadri, Fasolo ha trovato, nel ricco catalogo BTicino, tutti i componenti necessari alle proprie esigenze, dal più semplice al più complesso. Tra questi spiccano gli interruttori scatolati Megatiker, sino a 1600 A, caratterizzati dalla possibilità di essere regolati per ottimizzare la protezione in funzione delle esigenze delle singole tratte di impianto.
Ma un ruolo fondamentale, per la protezione dalla sovracorrenti e differenziale, è quello degli  interruttori modulari BTDIN, qui utilizzati nella versione BTDIN 60 e 100, con potere di interruzione da 6.000 e 10.000 A. Il tutto completato da un panorama di ausiliari, salvamotori e contattori BTDin.
Per garantire la continuità e la qualità dell'energia fornita all'elettronica, sono stati installati gli Ups convenzionali monofase on-line doppia converzione VFI mod.WHAD a marchio Legrand. Gruppi di continuità dalle dimensioni ridotte, che hanno trovato facilmente spazio all'interno del Power Center.

Partendo dal Power Center, che rappresenta il "cuore” dell'impianto, i cavi devono raggiungere le singole utenze che, in un caso, hanno imposto di realizzare anche 1 km di impianto sotto il livello della piscina. Per supportare una simile quantità di cavi è stato necessario individuare una famiglia di passerelle che coniugasse gli aspetti estetici a quelli prettamente funzionali. Questo sia per garantire la tenuta meccanica dell'enorme peso da sostenere, sia per comunicare la qualità estetica e l'attenzione ai lavori nelle zone visibili. Da qui la scelta di utilizzare i canali e le passerelle metalliche forate GammaP P31, fornite nelle dimensioni più svariate e arricchite da una serie di optional di montaggio che hanno permesso di ridurre i tempi di installazione. Il tutto completato dalle guaine guidacavo e dagli accessori RTA, proposte a catalogo nei materiali più svariati.
L'importanza di queste strutture di protezione e sostegno, spesso sottovalutata, è invece fondamentale, soprattutto in un ambiente aggressivo con una piscina termale. Le soluzioni scelte, infatti, sono realizzate completamente in acciaio. Una peculiarità che permette di resistere agli aggressivi chimici presenti nell'ambiente termale e, quindi, di garantire la tenuta nel tempo. L'impiego di soluzioni di qualitativamente inferiori, invece, avrebbe comportato il rischio, in tempi relativamente limitati, di cedimenti strutturali, con la necessità di interventi di manutenzione straordinaria particolarmente costosi, sia dal punto di vista economico che dell'immagine.
La necessità di coniugare qualità ed estetica ha suggerito di utilizzare, per i quadri periferici sparsi nei vari locali, carpenterie metalliche della serie MAS BTicino, nelle versioni MDX e LDX. I primi, possiedono infatti una struttura monoblocco con grado di protezione IP65. Ciò ha permesso di installarli anche in ambienti caratterizzati da un elevato livello di umidità o in locali frequentati da persone bagnate, in cui vengono portate anche attrezzature non asciutte, come il locale di ricarica delle bombole. Negli ambienti più “protetti" è invece stato possibile utilizzare i quadri componibili LDX, con grado di protezione IP43.



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