La domotica, definizione nata dall’unione delle parole domus (che in latino significa "casa") e robotica, si è sviluppata dal desiderio di sfruttare le tecnologie oggi a disposizione per migliorare la qualità della vita nelle case e, più in generale, negli edifici. Una giusta e funzionale integrazione tra impianto elettrico, elettronico, di sicurezza, termoidraulico, antintrusione, audio-video ecc., può infatti aumentare il comfort e la sicurezza, semplificare l'utilizzo della tecnologia e ridurre i costi di gestione. Un ambiente domestico opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato diventa quindi “intelligente” e in grado di riprodurre “da solo” le condizioni ottimali per dare agli abitanti il massimo benessere.
Il compito dell’utilizzatore sarà allora solamente quello di impostare dei parametri attraverso le opportune interfacce utente (pulsanti, telecomandi, touch screen, tastiere, riconoscimenti vocali ecc.), che realizzano il contatto (invio di comandi e ricezione informazioni) con il sistema intelligente di controllo. Insomma, si tratta di un sistema non così semplice come potrebbe sembrare, e come è giusto che sembri, all’utilizzatore finale che ne ignora la struttura retrostante.
La domotica è infatti di una materia interdisciplinare che richiede l'apporto di molte tecnologie e professionalità, tra le quali ingegneria edile, ingegneria energetica, automazione, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazioni ed informatica. Per questo motivo sono nati e si sono diffusi i corsi di formazione sulla domotica e sulle sue possibilità, fino a qualche anno fa sconosciute o limitate a piccoli automatismi non integrati tra loro.