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Industria 4.0, incentivi anche nel 2018

2 novembre 2017
Il piano Calenda per l'industria 4.0 sta dando i suoi frutti, anche grazie a strumenti come il super e l'iperammortamento, ma solo tramite una solida crescita dell'occupazione ci può essere una solida crescita dell'economia.

"Quest’anno con la Legge di bilancio vareremo il secondo capitolo del piano, che affiancherà agli stimoli fiscali agli investimenti un credito d’imposta dedicato alla formazione e il potenziamento degli Istituti tecnici superiori. Complessivamente altri 10 miliardi di euro che rendono il piano italiano il più imponente in Europa. Aggiungo che super/iperammortamenti e crediti d’imposta hanno il vantaggio di anticipare gli investimenti e spalmare l’impatto sulla finanza pubblica nel corso degli anni successi. Un’allocazione delle risorse virtuosa, al contrario di quanto avviene negli investimenti pubblici che "atterrano" sul paese molti anni dopo essere stati appostati nel bilancio dello Stato. La sfida è però lungi dall’essere vinta. La quarta rivoluzione industriale porta con sé anche rischi seri per l'occupazione", così ha scritto il ministro per lo sviluppo economico, Carlo Calenda, sulle pagine del Corriere della Sera.
Il ministro Calenda si era già espresso, il 16 ottobre scorso, a margine del Consiglio dei ministri affermando, appunto, che tutto il pacchetto "Impresa 4.0" è stato inserito nella manovra di bilancio. Si tratta di più di 10 miliardi di finanziamenti a sostegno delle imprese che investiranno in innovazione, ricerca e formazione negli ambiti e nelle tecnologie che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale.
Per accrescere la competitività del sistema economico in chiave 4.0 è stato inoltre istituito il "Fondo per il capitale immateriale, la competitività e la produttività" le cui priorità saranno: finanziare progetti di ricerca e innovazione e favorire il trasferimento dei risultati dei progetti verso il sistema produttivo. La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e crediti di imposta, consentirà di anticipare e concentrare gli effetti sull’economia reale nel corso del 2018 mentre le uscite di finanza pubblica saranno successive, a partire dal 2019 in linea con gli adempimenti fiscali ed i piani di ammortamento delle imprese.