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CASE GREEN: via libera del Parlamento Europeo alla Direttiva Energy performance of building directive (EPBD4)

11 marzo 2024

Principio guida ”Energy Efficiency First”, cioè la logica di  intervenire sul costruito con una scala di priorità: prima di tutto, ridurre il fabbisogno degli edifici, per poi in seconda battuta aumentare l’efficienza dei sistemi energivori e alimentare il fabbisogno residuo con fonti di energia rinnovabile.
L’obiettivo è ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici degli edifici entro il 2030, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Per i nuovi edifici, viene infatti introdotto lo standard Zero Emission Building (ZEB) – in sostituzione all’attuale concetto di nearly Zero - Emission Building (nZEB) – e la valutazione del potenziale di riscaldamento globale (GWP) nel corso del ciclo di vita, con l’introduzione di un indice, misurato in kgCO2eq/m2 anno, che dovrà essere inserito nell’attestato di prestazione energetica di ogni edificio che sarà costruito a partire dal 1° gennaio 2027.
 La versione approvata dal Parlamento europeo è più soft rispetto alla prima proposta di legge presentata dalla Commissione.
 
 
Per il riscaldamento la norma prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro il 2035 e l’abolizione di sussidi per l’installazione di caldaie a combustibili fossili entro il 2024.
Parere positivo alla installazione di impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali che subiscono un'azione di ristrutturazione che richiede un'autorizzazione.
I Paesi membri avranno due anni di tempo per adeguarsi, presentando a Bruxelles i loro piani nazionali, in cui indicheranno come intendono raggiungere questi obiettivi. Per capire quali edifici dovranno essere ristrutturati bisognerà quindi attendere la definizione delle strategie nazionali. L’obiettivo è il taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

La normativa porterà alla necessità di implementare nuove professionalità e competenze, che dovranno essere da subito definite e formate per essere pronti ad agire quando il quadro normativo sarà definitivo.
 
Altro aspetto di novità della Direttiva è il richiamo esplicito alla necessità di affiancare agli obiettivi di sola efficienza energetica, maggiori requisiti di benessere e qualità degli ambienti abitati. In più punti, il testo appena varato evidenzia che sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni “importanti” si dovranno garantire livelli ottimali di qualità degli ambienti interni, in termini di qualità dell'aria, di comfort termico ed illuminotecnico e di adattamento ai cambiamenti climatici.